Borse in rosso dopo venerdì nero. Banche popolari italiane sotto pressione

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2014 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA
Borse europee in rosso dopo venerdì nero. Risale lo spread

Borsa di Milano (Foto Lapresse)

MILANO – Borse europee in rosso dopo venerdì nero. Banche popolari sotto pressione. Apertura in rosso per tutte le Borse europee dopo la forte ondata di vendite di venerdì, dovuta alla minaccia di una crisi valutaria sui mercati emergenti, che ha spinto a una chiusura in netto calo anche le piazze asiatiche. Ma alle fibrillazioni macroeconomiche, in Italia vanno aggiunti i timori legati agli inevitabili aumenti di capitale programmati per soddisfare i controllo Bce: le banche popolari hanno subito perdite, il settore bancario è sottoposto a forti pressioni.

Insomma la coda lunga del venerdì nero si è fatta sentire oggi con particolare fragore, con il mercato che scommette su nuovi aumenti di capitale per il settore, in vista dell’esame Bce, dopo quello annunciato venerdì dal Banco Popolare, che i cui titoli in mattinata non essendo riusciti a fare prezzo erano rimasti nel mercato di preapertura segnando un calo teorico del 14,19%.

Bpm dopo essere rimasta in asta di volatilità entra agli scambi cedendo il 5,7 per cento. Sempre pesante il Banco Popolare (-13%) e prese di mira anche Ubi Banca (-3,83%) e Bper (-8,2%). Fuori dal listino principale Carige lascia il 3,23% e Pop. Etruria-Lazio il 5,05 per cento.

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi apre a 225 punti, mantenendo l’allargamento di venerdì scorso. Il rendimento è al 3,91%. Il differenziale Bonos/Bund segna 212 punti per un tasso del 3,79%.

Piazza Affari si piega (Ftse Mib -0,73%) sotto il peso dei bancari. Stop, in asta di volatilità, per il Banco Popolare (teorico -16%), Bpm (-5,2%) e Bper (-6,35%). Deboli Mps (-3,45%), Ubi Banca (-4,7%), Mediobanca (-2,78%), Unicredit (-2,24%) e Intesa Sanpaolo (-1,55%). Corre in controtendenza Luxottica (+3,2%) in attesa dei conti e tengono Telecom (+0,5%) e Snam (+0,54%).

Segno meno anche sulle altre piazze europee. Il Dax di Francoforte cede lo 0,38% a 9.356,50 punti, il Cac 40 di Parigi lima lo 0,15% a 4.155,00 punti, l’Ibex di Madrid arretra dello 0,33% a 9.836,6 punti. Più pesante Londra, dove il `footsie´ lascia sul terreno lo 0,92% a 6.602,31 punti a causa dello scivolone di Vodafone, che perde oltre il 6% dopo che AT&T ha smentito le voci su un’offerta d’acquisto.

La volatilità mette sotto scacco i mercati in Asia. Il ‘selloff’ globale riprende oggi con il Nikkei in calo del 2,5%, e gli indici a Hong Kong e Seul che lasciano rispettivamente l’1,94% e l’1,56 per cento.

I principali responsabili restano i mercati emergenti (l’indice di riferimento, l’MSCI Emerging Market ha perso l’1,2% ad Hong Kong), la svalutazione del pesos argentino, una possibile contrazione della produzione in Cina e il declino della lira turca così come del rand sudafricano, minano la fiducia degli investitori.