Borse: un’altra giornata nera, bruciati 144 miliardi. Piazza Affari la peggiore con -3,45%

Pubblicato il 19 Maggio 2010 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

Angela Merkel

La decisione del cancelliere tedesco Angela Merkel di vietare in Germania le vendite allo scoperto non ha ricevuto gli effetti sperati nei marcati europei, che infatti hanno fatto registrare un nuovo tonfo con indici negativi nelle maggiori piazze, bruciando 144 miliardi di euro dopo che solo venerdì scorso ne vavevano bruciati 166. Milano è la peggiore, con il Ftse Mib che perde il 3,45% a 19.612 punti. A Londra il Ftse 100 scende del 2,81%, il Dax di Francoforte cala del 2,72% mentre il Cac 40 di Parigi cede il 2,92%. In calo anche Madrid (-2,61%) e Lisbona (-1,92%). Atene in controtendenza sale dello 0,87%: oggi, 19 maggio, infatti era il giorno in cui scadevano i titoli di Stato ma la Grecia è stata in grado di pagare 8,5 miliardi.

In compenso l’euro tenta il recupero, arrivando in serata a 1,24 sul dollaro, dopo che solo in mattina aveva toccato un nuovo minimo in 4 anni, 1,21. A influire sull’andamento della moneta anche le voci che circolano tra gli analisti finanziari secondo le quali a breve la Bance centrale europea interverrà sui mercati con misure a favore della moneta.

La Consob ha deciso oggi di non rivedere le regole sulle vendite allo scoperto (o “short selling”), evitando così il divieto messo in atto dalla Germania. L’organo di controllo della Borsa si limiterà ad aumentare i controlli. Se da una parte, infatti, questi strumenti finanziari spaventano perchè si basano sulla speculazione (con le evidenti conseguenze negative sui mercati), dall’altra però muovono sui mercati europei ben 250 miliardi di euro. Da qui la preplessdità di un divieto esplicito mostrato non solo in Italia ma anche a Londra.

Le vendite allo scoperto (o ‘short selling’) sono operazioni che sfruttano la possibilità, prevista sui mercati finanziari, di non avere materialmente in mano un titolo per poterlo cedere.  In generale chi vende uno strumento finanziario ha tre giorni di tempo per consegnarlo effettivamente: vendendo un titolo il cui prezzo scende, può riacquistarlo a un prezzo inferiore a quello di vendita, con conseguente guadagno, anche nei giorni successivi. Negli attuali sistemi di trading è poi comunque possibile effettuare delle vendite allo scoperto riacquistando il titolo ceduto in una stessa giornata e contando sul fatto che il conteggio sul possesso effettivo di uno strumento finanziario tra acquisti e vendite verrà fatto alla fine delle contrattazioni.

Paletti sulle vendite allo scoperto erano state decisi dalle diverse autorità al culmine delle turbolenze sui mercati successive alla crisi dei mutui e al crac Lehman. Le restrizioni sono poi cadute definitivamente a novembre.