BORSE: VENERDI NERO PER L’EUROPA, MIBTEL -4,7%, WALL STREET RECUPERA E CHIUDE IN FORTE RIALZO

Pubblicato il 5 Dicembre 2008 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

Wall Street recupera terreno nel finale e chiude la seduta in forte rialzo nonostante il preoccupante dato sulla disoccupazione. Solo a novembre, negli Stati Uniti, sono stati bruciati 533mila posti di lavoro: è il peggior dato degli ultimi trent’anni. Gli indici dovo averne sofferto in avvio, sono rimbalzati nelle ultime fasi di contrattazione. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo del +3,44%, il Nasdaq del 4,35%. L’S&P 500 infine ha messo a segno un +3,33%. Gli operatori, secondo alcuni analisti, hanno scontato il dato sulla disoccupazione . «A dimostrarlo sono i movimenti sui futures. Non ci sono stati grossi scostamenti al momento della comunicazione. Segno che molti trader avevano scommesso sul dato» spiega Quincy Krosby capo della divisione investment strategist del gruppo assicurativo Hartford. Ma ci sono altre ragioni. Ad esempio l’aspettativa di nuovi interventi governativi a sostegno dell’economia. Aspettativa confortata dalle parole del Presidente eletto Barack Obama che ha detto: «È il momento di rispondere con urgenza» alla crisi. Ad andare bene spingere gli indici è il comparto assicurativo. Soprattutto Hartford Financial che ha rivisto al rialzo le stime sui profitti, lasciando sperare che altre società possano seguire lo stesso esempio.

Sul resto del listino, i titoli automobilistici hanno avuto un andamento altalenante. Ford sale dell’1,50% a 2,70 dollari, mentre General Motors arretra dell’1,95% a 4,03 dollari. Gli amministratori delegati delle case automobilistiche di Detroit si sono presentati oggi alla Camera per illustrare i rispettivi piani di salvataggio. Nonostante l’emorragia occupazionale, non è assolutamente scontato un via libera del Governo ai 34 miliardi di dollari richiesti: democratici e repubblicani, infatti, sono divisi su dove reperire le eventuali risorse per salvare l’industria automobilistica. I democratici premono per utilizzare i fondi Tarp, il piano salava-finanza da 700 miliardi di dollari, ipotesi a cui i repubblicani si oppongono fermamente.
Fra i finanziari avanza JPMorgan (+8,1% a 33,60 dollari). Salgono anche Bank of America e Merrill Lynch (rispettivamente +6,49% a 15,27 dollari e +8,16% a 12,88 dollari): gli azionisti delle due società hanno dato oggi il via libera alla acquisizione di Merrill da parte di Bank of America, annunciata in settembre.

Giornata decisamente pesante per le Borse europee, spinte al ribasso dal balzo dei disoccupati negli Usa a novembre, che fa temere un peggioramento della recessione già in atto. La diffusione del dato americano si è fatta subito sentire sui listini europei, che non hanno beneficiato del taglio dei tassi da parte della Bce. A Piazza Affari il Mibtel ha terminato la giornata in flessione del 4,74%, mentre lo S&P/Mib ha segnato un -4,99%. A Francoforte il Dax ha chiuso a -4%, a Parigi il Cac40 a -5,48%, a Londra l’Ftse100 a -3,3%, a Madrid l’Ibex 35 a -3,90%. In pesante calo tutti gli indici di settore: il peggiore è stato quello petrolifero, il cui Stoxx di riferimento ha segnato -8,3% in scia alla discesa del prezzo del greggio, e delle materie prime.