Bpm, Fabi, Fiba e Fisac non appoggeranno la lista degli “Amici di Bpm”

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 4 OTT – Fabi e Fiba, ovvero la Federazione autonoma bancari italiani e la Federazione italiana bancari e assicurativi, hanno annunciato che non daranno nessun appoggio alla lista che presenteranno gli Amici della Banca Popolare di Milano.

Le Segreterie Nazionali di Fabi e Fiba Cisl confermano, in una nota congiunta, che ”non appoggeranno alcuna lista che fosse presentata dall’Associazione degli Amici della Bipiemme in accordo con investitori finanziari”. ”E’ oramai chiaro – prosegue il comunicato – che le modalità di gestione illecite perpetrate dall’Associazione degli Amici della Bipiemme e l’assenza di specifica competenza manageriale degli investitori finanziari non consentono di fornire alcuna prospettiva di rilancio strategico della Banca Popolare di Milano, la cui condizione di crisi è stata determinata soprattutto da tali logiche”.

”Le Segreterie Nazionali – conclude la nota – attendono che il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Milano, una volta ricevute le necessarie autorizzazioni, in merito al nuovo statuto, annunci le nuove regole di governance in modo che tutte le parti interessate, incluso il mercato, possano predisporre liste in vista della prossima Assemblea”.

Anche la Fisac-Cgil boccia un’eventuale lista presentata dagli Amici della Bpm al fianco di investitori istituzionali come Andrea Bonomi di Investindustrial. E’ quanto emerge da una nota firmata dal segretario nazionale, Agostino Megale.

Il segretario generale della Fisac, Agostino Megale, conferma quindi che ”non verrà appoggiata o sostenuta, da parte della nostra organizzazione a tutti i livelli, nessuna lista presentata dall’associazione degli amici della Bpm se realizzata in accordo e con conseguente spartizione di posti con investitori finanziari esterni”.

Per quanto ci riguarda, continua Megale, ”il rilancio della Bpm ha necessità di forti e solide competenze oltre che eccellenze manageriali da ricercare sia nella valorizzazione della qualita’ e competenza interne alla banca che in investitori finanziari in cui deve essere riconoscibile il valore aggiunto di qualità di cui sono portatori”.