La Bpm studia risposte dopo i rilievi di Bankitalia: aumento di capitale e piano

Pubblicato il 15 Aprile 2011 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Un aumento di capitale accompagnato da un nuovo piano industriale. E’ questo lo scenario che si va delineando alla Banca Popolare di Milano in vista del Cda di martedì prossimo chiamato ad esaminare la relazione dell’ispezione della Banca d’Italia, che si è chiusa con un invito del Governatore Mario Draghi a ricapitalizzare la banca entro giugno in modo da anticipare i traguardi fissati da Basilea 3.

Al momento però non è ancora detto che sarà proprio la prossima riunione del consiglio d’amministrazione a varare questo ‘pacchetto’ di mosse che dovrebbe includere un’operazione da 600 milioni di euro. Secondo alcune fonti, la ricapitalizzazione, curata da Mediobanca, qualora sara’ accompagnata da un nuovo piano industriale (come gia’ fatto da Intesa SanPaolo e Mps) allora potrebbe trovare il consenso della maggioranza del consiglio.

L’assenza di questo elemento sarebbe stata una delle motivazioni che avevano spinto il Cda di fine marzo a bocciare la proposta avanzata dal presidente Massimo Ponzellini. In attesa di novità il titolo in Borsa è stato il peggiore tra i bancari, perdendo il 2,73% a 2,71 euro. Del resto il Cda di martedì prossimo si concentrerà proprio sulle risposte da inviare alla Banca d’Italia. Il consiglio ”valuterà e deciderà” sui temi posti dalla Banca d’Italia, ha spiegato il direttore generale della Bpm, Fiorenzo Dalu.

Detto questo la ricapitalizzazione dovrà comunque essere passare in un’assemblea straordinaria successiva a quella di bilancio già in calendario per il 29 aprile. E proprio in vista di questo appuntamento, la banca ha provveduto a pubblicare la documentazione sul proprio sito. Tra cui la relazione sulla governance, dalla quale emerge che i vertici della banca la ritengono adeguata e al passo coi tempi. Nonostante ciò dall’ispezione condotta dalla vigilanza della Banca d’Italia guidati da Stefano Mieli sono emerse nuovamente criticità sotto questo aspetto.

La Bpm, si legge nella relazione, ritiene che il sistema di governance della banca ”si mantiene in linea con i principi contenuti nel Codice di autodisciplina delle società quotate, con le raccomandazioni formulate in materia dalla Consob e in generale con la best practice nazionale e internazionale”. Inoltre, ”in ragione della natura bancaria ha costantemente monitorato e opportunamente adeguato il proprio modello organizzativo e di controllo”.

Sempre dalla documentazione depositata emergono poi delle novità nell’azionariato dell’istituto di Piazza Meda. Nel libro soci spuntano infatti azionisti come Societè Generale (al 4,3%) e Norges Bank (al 2,2%), che pero’ non risultano sul sito della Consob. Tra gli altri soci di peso restano il Credit Mutuel con il 4,99%, Ubi Pramerica (2,05%) e Dimensional Fund Advisors (2%).