No Brexit al 54%? Farage: “Sembra che il Remain sia in vantaggio”

Brexit: britannici in coda a cambiare sterline in euro
Brexit: britannici in coda a cambiare sterline in euro

ROMA – Le urne del referendum sul Brexit si sono chiuse e ora non resta che contare i voti. Il fronte del Remain, il sì per rimanere nell’Unione europea, è dato in testa col 52% secondo un opinion poll dell’istituto YouGov per SkyNews. Per l’istituto Ipsos Mori il Remain sarebbe addirittura al 54%. Nigel Farage, leader euroscettico dell’Ukip, ha commentato con poche parole: “Sembra che Remain sia in vantaggio”.

Farage ha sottolineato in un messaggio come si sia trattato di una “campagna straordinaria”, ma si è mostrato pessimista sulle chance del suo schieramento, Leave, sulla base dei primi sondaggi diffusi dopo il voto. La sterlina intanto vola ai massimi del 2015 sfiorando gli 1,50 dollari sui primi segnali e vola anche l’euro, sopra gli 1,14 dollari, rendendo vane le code degli inglesi ai bancomat che temevano in una svalutazione.

Anche l’istituto demoscopico Ipos Mori da’ il si’ all’Ue (Remain) in vantaggio di misura sul no (Leave) in attesa dell’esito del referendum di oggi sulla Brexit. La rilevazione dice Remain al 52% e Leave al 48. Fra gli ultimi altri 4 sondaggi pubblicati ieri in Gran Bretagna, due (di Comres e Yougov) hanno pure dato Remain in testa, mentre altri due (Opinium e Tns) hanno accreditato un lieve vantaggio a Leave. E le Borse europee scommettono sul “no Brexit”, facendo registrare ottimi dati a fine giornata.

Crolla la sterlina? Inglesi in coda ai cambia-valute. Nel timore di un crollo del “pound” (la sterlina)  in caso di Brexit, gli abitanti del Regno Unito che programmano le vacanze all’estero hanno anticipato l’acquisto di valuta straniera, soprattutto in euro: per questo i britannici si stanno mettendo ordinatamente in coda da qualche giorno agli sportelli dei cambia valute per paura che un’eventuale vittoria dei “Leave” faccia precipitare il valore della sterlina.

Il Post Office Travel Money, che copre un quarto delle transazioni, ha registrato dallo scorso weekend un aumento del 74% dei cambi. Per questo nell’ultima settimana la sterlina si è rafforzata sul dollaro. Oggi, il giorno del referendum, la valuta inglese è volata fino a 1,4886 dollari, toccando il livello più alto di quest’anno, per la precisione dal 31 dicembre scorso. Più contenuto il rialzo nel cross con la valuta unica con oscillazioni attorno a 0,765. L’euro è in deciso rialzo sul biglietto verde e riaggancia quota 1,14 dollari per la prima volta dall’8 giugno, per poi assestarsi attorno a 1,1380 dollari.

Borsa bene. I mercati non temono la Brexit e scommettono sul ‘remain’. Nel giorno in cui la Gran Bretagna decide se il suo futuro sarà dentro o fuori l’Unione europea, le Borse del Vecchio Continente brindano con oltre 190 miliardi di guadagni e i mercati valutari mostrano ottimismo, con la sterlina ai massimi da inizio anno. E se le banche centrali assicurano di essere pronte ad intervenire, trader e brocker si attrezzano con ‘war room’ e turni rafforzati in attesa del risultato. Mentre Standard & Poor’s minaccia di togliere la tripla A alla Gran Bretagna se dovesse uscire dall’Ue. Nella giornata in cui i cittadini inglesi si sono recati alle urne, le Borse europee non hanno mostrato incertezze: dopo un avvio cauto, i listini hanno iniziato a correre fino a chiudere in deciso rialzo, con l’indice Stoxx 600 che ha messo a segno un +2%, pari a 192 miliardi di euro di capitalizzazione ‘guadagnati’ in una seduta.

Milano ha registrato il rialzo maggiore (+3,7%), seguita da Madrid, Parigi e Francoforte (intorno al 2%), più ‘cauta’ Londra (+1,2%). Nessun timore per la Brexit nemmeno per le Borse asiatiche e Wall Street. Sui mercati valutari la sterlina si è rafforzata sul dollaro segnando il maggior rialzo dell’anno a 1,4947, e l’euro è salito fino a 1,14 sul biglietto verde. Lo spread Btp/Bund è calato fino a 130 punti base (dai 137 del giorno precedente). Sul fronte delle materie prime il petrolio è salito oltre i 49 dollari al barile, mentre l’oro è calato lievemente a quota 1.266 dollari, una quiete che però per gli analisti potrebbe trasformarsi in tempesta nel caso di Brexit.

Bookmakers puntano su Remain all’84%. L’84% dei scommettitori britannici punta su una vittoria del ‘Remain’ al referendum di oggi sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea. Lo scrive il Financial Times online citando Betfair, uno dei colossi delle scommesse online. Un’ora prima, sempre secondo i bookmakers, la percentuale era del 78%. “Arrivano così tanti soldi in questo momento, con percentuali che oscillano non poco, ma le tendenza è fermamente per il Remain”, ha detto all’Ft Naomi Totten di Betfair.

 

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