Caccia agli evasori. Nelle località turistiche frode per 20 milioni di euro

Pubblicato il 13 Agosto 2010 - 07:52 OLTRE 6 MESI FA

Affittacamere abusivi, lavoratori irregolari, strutture che non denunciano nulla al fisco, per un’evasione complessiva pari a circa 20 milioni di euro di redditi non dichiarati e a oltre 2,6 milioni di Iva evasa.  E’ variegata la rosa di irregolarità scoperte della Guardia di finanza nel corso di una prima fase di controlli ”estivi” sulle attività ricettive, balneari e turistiche. Con un ammontare di redditi non dichiarati che ha già raggiunto quota 20 milioni di euro.

Dall’inizio dell’estate ai primi di agosto sono state oltre 600 le verifiche effettuate dalla fiamme gialle, rivolte principalmente ad alberghi, affittacamere, villaggi turistici e campeggi (121), ristoranti e pizzerie (218), bar e gelaterie (125), stabilimenti balneari (108), discoteche e locali da ballo (14) e sale giochi (9).

Risultato: 43 di queste attività, pur operando alla luce del sole e percependo consistenti guadagni, sono risultate evasori totali. Nel dettaglio si tratta di 4 affittacamere, 23 fra ristoranti e pizzerie, 5 bar, 7 sale da ballo e 4 commercianti al dettaglio di articoli sportivi. Il numero più alto in Sicilia (10 casi). Seguono Toscana (7 casi), Campania, Liguria e Sardegna (tutte e tre 5 casi), Calabria e Lazio (entrambe 4 casi) e Puglia (3 casi).

Ampia la casistica delle irregolarità. Si va dal ristorante completamente abusivo sulla costa dell’Ogliastra (Nuoro), che oltre a non aver mai denunciato nulla al fisco, operava senza nessuna autorizzazione sanitaria, in un pesante stato di degrado igienico-sanitario (rifiuti, alimenti scaduti e invasi da insetti, magazzini non a norma), ai due stabilimenti balneari sequestrati nel salernitano completamente abusivi dove venivano affittati ombrelloni e lettini in completa evasione d’imposta, con un’occupazione illegale di circa 250 metri quadri di demanio marittimo.

Non sono da meno i 23 fra gestori di stabilimenti balneari e circoli nautici operanti su aree demaniali del siracusano che avevano omesso di pagare l’Ici per 650 mila euro, o un ristoratore del litorale romano che ha sottratto al fisco circa 4 milioni di euro. Da controlli della gdf sono poi emersi quasi 1.100 i casi di mancata emissione di scontrini o ricevute fiscali riscontrati durante i controlli sui litorali: nel mirino, 450 altrettanti ristoranti e pizzerie, 326 bar e gelaterie, 155 stabilimenti balneari e 58 alberghi e affittacamere.

Le verifiche hanno riguardato anche la presenza di lavoratori in nero e irregolari, che normalmente aumentano d’estate. Novanta le imprese del settore turistico che hanno fatto ricorso a manodopera irregolare, scovate principalmente in Liguria (21 casi), Sicilia (17), Puglia (16), Calabria (11) e Toscana (5). I lavoratori irregolari individuati sono stati 220, di cui 177 completamente in nero.

Spicca il caso di una discoteca del litorale ligure, in cui sono stati trovati ben 16 lavoratori completamente in nero (tra camerieri, baristi e ‘buttafuori’). O quello quello di un ristorante di Chioggia dove erano impiegati 10 lavoratori in nero. Per quanto riguarda, infine, il contrasto alla vendita di prodotti contraffatti, la guardia di finanza ha denunciato all’autorità giudiziaria, complessivamente, 639 venditori abusivi e sequestrato quasi 3 milioni di pezzi fra prodotti contraffatti, supporti audio/video pirata, falsi ‘made in Italy’ e merci pericolose.

Oltre un milione di euro di affitti in nero. Il contrasto degli affitti in nero è stato uno dei versanti che ha visto più impegnati i militari delle fiamme gialle. Le verifiche sono state in tutto 150, effettuate nelle località balneari più rinomate e concentrati principalmente in Puglia, Sardegna, Lazio, Sicilia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Calabria.

E l’ammontare degli affitti in nero scoperti è  in tutto pari a oltre 1 milione di euro, per lo piu’ derivanti da locazioni stagionali o per brevi periodi. Parla da sé il caso individuato a Cervia (Ravenna) dove stati individuati due evasori totali proprietari di 37 appartamenti situati sul litorale locale i quali, pur svolgendo una intensa attività imprenditoriale di locazione immobiliare, secondo gli accertamenti della Gdf avevano dichiarato al fisco tra il 2006 e il 2009 appena 50.000 euro l’anno; i controlli svolti dalle Fiamme Gialle hanno invece ricostruito un reddito evaso pari a oltre mezzo milione di euro.