Camusso avverte: “Licenziamenti facili, rischio tensioni sociali”

Pubblicato il 10 Marzo 2012 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Più licenziamenti potrebbero portare a reazioni forti: “Tensioni sociali” le chiama Susanna Camusso, la leader della Cgil.

Durante la manifestazione della Fiom del 9 marzo, l’intervento del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, e’ stato accolto anche con fischi.

”Siamo impegnati al confronto”, dice Camusso, ma ”se il governo non intende affrontare la risoluzione” dei temi degli ammortizzatori sociali e della precarieta’ ed ”è in cerca dello scalpo dei licenziamenti più facili, la risposta non è in una fiammata ma bisogna immaginarsi una tensione sociale di lungo periodo, che non e’ oggi nell’interesse del paese”.

Il segretario generale del sindacato ha sottolineato che ”è difficile dire se si è ottimisti o pessimisti” sulle trattative con il governo: ”usiamo la categoria dell’ottimismo di volontà, cioè della convinzione che sarebbe necessario dare delle risposte e dare delle risposte positive”.

”Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali è il nostro obiettivo ma senza risorse non è realizzabile”. Proprio gli ammortizzatori sono – secondo la Camusso – uno dei temi che hanno incentivato la manifestazione della Fiom. Manifestazione che mostra ”una priorita’ evidente, quando il più grande gruppo di metalmeccanici del nostro paese viene tenuto fuori. Il problema e’ quello della democrazia e del contratto nazionale di lavoro da rinnovare. Con l’aggravante determinata dalle incertezze sul piano industriale” della Fiat.

Camusso sottolinea come ”chi sta qui” negli Stati Uniti (dove si trova lei in questi giorni) ”conosce bene i messaggi che vengono regolarmente dati dalla Fiat. A incentivare la manifestazione è stato il tema degli ammortizzatori sociali e non di licenziamenti più facili, con buona pace di coloro che invece li vedono come una ricetta per far crescere il lavoro”.

”Il messaggio che deve arrivare, e credo sia arrivato al governo – continua ancora – è che noi siamo impegnati nel confronto sul mercato del lavoro, anche per quanto riguarda gli elementi di cambiamento. Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali è il nostro obiettivo”.

Altra priorità per il leader della Cgil è ridurre la precarietà: ”in ragione dell’interesse del paese non si può pensare che si cancellino i diritti dei lavoratori. E quindi bisogna ricostruire un nuovo equilibrio, che è quello che faccia diventare la tutela della precarietà un interesse generale”.

”Non è riproducibile un modello come quello utilizzato per le pensioni, con il quale si toglie a chi ha, e non si da nulla a chi verrà”, spiega sottolineando chiaramente di non considerare conclusa la partita delle pensioni”.