“Case fantasma”: solo un quarto regolarizzate spontaneamente al catasto

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 14:23 OLTRE 6 MESI FA

In Italia ci sono oltre due milioni di “case fantasma”, ma solo un quarto dei proprietari le hanno “regolarizzate”. Gli edifici non dichiarati e inesistenti sulle mappe catastali possono essere messi in regola fino al 31 dicembre 2010: basterà presentare la dichiarazione di aggiornamento all’agenzia del Territorio, pagando i tributi speciali catastali e, se necessario, le sanzioni. Dopo questa data, tali edifici saranno considerati “rendite presunte”, e dunque i proprietari dovranno pagare comunque l’Ici.

In questo caso Irpef, tributi locali, sanzioni e interessi si pagano dal 1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’immobile è stato ultimato, se la data è nota. Altrimenti, decorrono dal 1 gennaio dell’anno in cui è avvenuta la pubblicazione dell’immobile negli elenchi compilati dall’agenzia del Territorio. Ma solo 400 mila proprietari hanno provveduto a mettersi in regola fino ad oggi. Se tutti dovessero regolarizzare la proprietà “abusiva” il Fisco recupererebbe circa un miliardo di euro.

Dopo la scadenza del 31 dicembre, invece, l’agenzia del Territorio procederà d’ufficio all’attribuzione provvisoria di una rendita presunta e il proprietario inadempiente dovrà pagare sanzioni e oneri: l’entità del “risarcimento” sarà stabilità dalla stessa agenzia. In questo caso Irpef, tributi locali, sanzioni e interessi saranno pagati dal 1 gennaio dell’anno in cui è avvenuta la pubblicazione dell’immobile negli elenchi dell’agenzia del Territorio.