Cassa Depositi e Prestiti conferma Gorno Tempini ad nonostante inchiesta a Trani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Dicembre 2014 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA
Cassa Depositi e Prestiti conferma Gorno Tempini ad nonostante inchiesta a Trani

Cassa Depositi e Prestiti conferma Gorno Tempini ad nonostante inchiesta a Trani

ROMA – Cassa Depositi e Prestiti conferma Gorno Tempini ad nonostante inchiesta a Trani. L’inchiesta della Procura di Trani non disarciona Giovanni Gorno Tempini che resta alla guida della Cassa Depositi e Prestiti come a.d. e torna ai numerosi dossier sul suo tavolo, in primis quello scottante dell’Ilva.

L’assemblea dei soci (Tesoro all’80% e per il restante le fondazioni) ha confermato all’unanimità il manager in un voto prescritto dalla clausola etica dello statuto della Cassa che recepisce le disposizioni del ministero dell’Economia sulle società controllate.

Dopo aver ricevuto la citazione in giudizio sulla vicenda derivati venduti dal gruppo IntesaSanpaolo negli anni scorsi infatti, Gorno Tempini aveva informato il cda che in una riunione gli aveva confermato la fiducia e convocato i soci proponendo la permanenza nella carica. In caso di voto contrario, va ricordato, lo statuto prevede la decadenza automatica dalla carica per giusta causa, senza diritto al risarcimento danni.

Il Tesoro non è un azionista qualunque, è l’istituzione per eccellenza, per di più responsabile di aver introdotto quei paletti con raccomandazioni reiterate affinché eventuali deroghe siano robustamente motivate.

E dunque, se proprio il Tesoro è il primo a derogare dalla sua regola nonostante le gravi imputazioni (truffa pluriaggravata e continuata nell’esercizio dell’attività bancaria) che il pm di Trani ha elevato contro Gorno, delle due l’una: o il Tesoro giudica l’inchiesta non seria e quindi destinata a finire nel nulla; oppure ha cambiato idea sulla necessità che un amministratore debba lasciare l’incarico quando ancora non si è svolto il giudizio. (Osvaldo De Paolini, Il Messaggero)

Ora l’ad, il cui secondo mandato è stato riconfermato lo scorso anno, resta così nella pienezza dei suoi poteri, impegnato appunto nei vari dossier. Prossimo appuntamento ufficiale in calendario il cda del 16 dicembre.

Nell’inchiesta della procura pugliese, nota alla cronaca per l’inchiesta contro le agenzie di rating su manipolazione di mercato in merito al giudizio sovrano sull’Italia, Gorno è entrato in qualità di ex a.d di Banca Caboto (poi confluita in Banca Imi). Carica da lui ricoperta prima del passaggio alla Mittel.

Il pm di Trani lo scorso 26 novembre lo aveva citato in giudizio per truffa pluriaggravata e continuata nell’indagine sulla sottoscrizione di prodotti derivati di tipo ‘swap’ ritenuti truffaldini. Tra gli indagati vi sono Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza ed ex presidente del Cda, e Corrado Passera, ministro per lo sviluppo economico nel Governo Monti e AD dell’istituto di credito sino al 2011.