Cgil: 440.000 lavoratori in cassa integrazione a gennaio, -700 euro a testa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2014 - 11:56 OLTRE 6 MESI FA
Cgil: 440.000 lavoratori in cassa integrazione a gennaio, -700 euro a testa

(Foto Lapresse)

ROMA – A gennaio sono stati chiesti 81 milioni di ore di cassa integrazione per 440.000 lavoratori a zero ore. Il reddito complessivo perso è stato pari a 311 milioni di euro, ovvero 700 euro in meno in busta paga per ogni lavoratore in cig a zero ore. Lo sottolinea la Cgil rielaborando i dati forniti dall’Inps. 

La segretaria confederale Elena Lattuada lancia l’allarme:

“E’ ancora drammatica emergenza sul fronte lavoro, il prossimo governo dia un segnale di decisa discontinuità rispetto al passato mettendo al centro dell’agenda il lavoro”.

La Cgil ricorda che le ore di cassa integrazione chieste dalle aziende a gennaio sono state 81,3 milioni, in calo del 5,28% sul mese precedente e del 10,36% sul gennaio 2013. L’incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale, sottolinea la Cgil, è pari, per il solo mese di gennaio già di 13 ore per addetto.

La flessione registrata nella richiesta di ore, spiega il Rapporto,

“si deve principalmente a due fattori: l’aumento della disoccupazione, come testimoniato dall’andamento delle domande di disoccupazione, e la riduzione delle autorizzazioni sulle ore di cassa integrazione in deroga“.

Nel dettaglio si rileva inoltre come la cassa integrazione ordinaria (cigo) a gennaio registri un monte ore pari a 23,8 milioni, per un -5,28% su dicembre e -23,05% su gennaio 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs) è stata di 43,8 milioni, in crescita su dicembre (+9,88%) e su gennaio dello scorso anno (+0,84%). Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) con 13,7 milioni di ore ha registrato a gennaio un calo sul mese precedente del 38,68%, e sull’anno del 16,13%.

“Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano a diminuire e rappresentano solo il 3,94% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese. A gennaio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (2 settimane) sono stati coinvolti 884.392 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 5 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 442.196 lavoratori, di cui 238.000 in cigs e 74.000 in cigd”.