CGIL CONFERMA SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE

Pubblicato il 1 Dicembre 2008 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA

La segreteria della Cgil ha confermato lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre. «L’esame attento delle proposte del governo conferma che si tratta di un piano di interventi che non rappresenta la svolta economica, sociale e fiscale della quale il Paese ha bisogno», afferma una nota della segreteria del sindacato. «Di fronte a una crisi eccezionale occorrono risposte eccezionali».

PRECARI – «Le scelte previste dal decreto a favore dei più indigenti e dei pensionati non hanno nessun carattere di strutturalità e di riforma, mentre resta del tutto inevasa la domanda di detrazioni fiscali nei confronti dei lavoratori dipendenti e di una risposta vera ai problemi dei pensionati», prosegue la nota. «Non è previsto alcun intervento per i precari che saranno licenziati entro il 2008. I tagli alla spesa pubblica, in particolare nella sanità e nella scuola, amplificheranno gli effetti negativi sull’occupazione, in particolare dei precari, e sulla domanda di investimenti pubblici e di qualità dei servizi».

INVESTIMENTI – «Infine», conclude al nota della segreteria della Cgil, «nei provvedimenti del governo non c’è traccia di investimenti per le imprese basati sui principi dell’innovazione, della ricerca e delle priorità ambientali, mentre si registra una forte centralizzazione di strumenti e decisioni che potrebbe portare a un rinvio di scelte di investimenti già decisi e cantierati. Le decisioni del governo non sostengono i ceti produttivi e i lavoratori del centro-nord, mentre manca del tutto una politica di investimenti per il Mezzogiorno».

RICHIESTE – In modo particolare la Cgil chiede:
– un intervento per aumentare le detrazioni sul lavoro dipendente, a partire dalla tredicesima di quest’anno
– un meccanismo certo e riformato di rivalutazione della dinamica delle pensioni e la soluzione al problema della non autosufficienza: una riforma in senso universale degli ammortizzatori sociali con un finanziamento adeguato
– una politica di investimenti a breve in grado di creare le condizioni per la formazione di posti di lavoro che possano compensare quelli che si perderanno per effetto della crisi.