Cgil contro Coop rosse: il “padrone” ringrazia i “crumiri”. L’arbitro Renzi tace

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2014 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
Cgil contro Coop rosse: il "padrone" ringrazia i "crumiri". L'arbitro Renzi tace

Cgil contro Coop rosse: il “padrone” ringrazia i “crumiri”. L’arbitro Renzi tace

ROMA – Cgil contro Coop rosse: il “padrone” ringrazia i “crumiri”. L’arbitro Renzi tace. Lessico e modalità sembrano alludere a un ordinario conflitto aziendale che oppone sindacati e Confindustria per la disdetta unilaterale del contratto integrativo da una parte e uno sciopero conseguente avvenuto a ridosso delle feste. Solo che nella vicenda della Coop Estense (raccontata da Giorgio Ponziano di Italia Oggi) le controparti, agguerritissime, provengono dallo stesso mondo, condividono (molto in teoria) la stessa cultura ispirata alla mutualità cooperativista. Oggi, quella Estense non è l’unica, sono le Coop, universalmente note come “rosse”, l’antagonista del sindacato. Un altro effetto della crisi. E il Pd, preso in mezzo, “non sembra in grado di gestire la sua galassia”, rileva Ponziano, anche perché il segretario Matteo Renzi, da entrambe le parti tirato per la giacca, non ha ancora speso una parola in merito.

I duellanti, una specie di Marchionne-Landini in piccolo, sono Mario Zucchelli, presidente della Coop Estense e Fernando Siena di Filcams-Cgil. Coop Estense (1,3 miliardi di euro di fatturato nel 2012 ma utili in contrazione) aveva deciso, vista la riduzione dei margini di profitto, di disdire il contratto integrativo, suscitando la reazione dei sindacati per la riduzione salariale e del perimetro dei diritti. Sciopero, quindi, il 23 dicembre. Zucchelli è andato su tutte le furie: subito dopo le feste ha preso carta e penna e ha scritto di suo pugno una lettera di ringraziamento ai 2536 dipendenti che non avevano scioperato:

Se penso ai nostri negozi chiusi quel giorno, penso ai 4 milioni e 700mila euro di vendite che avremmo regalato ai nostri concorrenti e ai 600mila euro di salari che non avremmo pagati: cioè 20 posti di lavoro in meno in cooperativa. E penso anche alle tonnellate di merce che avremmo dovuto buttare via venendo meno, a due giorni dal Natale, a quello che è il nostro dovere primario: garantire ai soci e ai consumatori il miglior servizio. (Giorgio Ponziano, Italia Oggi)

Praticamente una lettera del “padrone” ai “crumiri”: è così che l’hanno interpretata i sindacati. Una provocazione inaccettabile, specie da un manager che ha trascorso la sua intera esistenza professionale nella cooperazione. Ora, da presidente di Coop Estense, è anche un uomo della finanza rossa, per intenderci ha partecipato  da componente del Cda Unipol alla trattativa per l’acquisizione di Sai-Fondiaria, è membro della Banca Popolare di Romagna. Agli occhi dei sindacati la sua è una trasformazione inconcepibile che tradisce i valori della cooperazione. Un documento sindacale è chiarissimo in proposito, un volantino è stato distribuito tra i consumatori:

“Riteniamo doveroso condividere con te il nostro più profondo senso di indignazione verso la lettera di ringraziamento ai lavoratori che non hanno fatto sciopero da parte del «padrone» Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense, che guadagna tra i 500mila e il milione di euro ma che in cinque anni di trattative non si è mai presentato ad un incontro. A quanti posti di lavoro ammonta il suo salario? Fra le varie motivazioni per cui un lavoratore non ha aderito allo sciopero non cita i ricatti e le pressioni fatte dai suoi sottoposti che si definiscono «capi». “A questo punto – conclude il documento – non si tratta solo di un problema di contratto integrativo, qui si tratta di ridare identità a questa cooperativa e rimetterla nelle mani dei soci”. (Giorgio Ponziano, Italia Oggi)