Chrysler rinegozia i debiti con Usa e Canada e prepara il ritorno in Borsa

Pubblicato il 18 Novembre 2010 - 18:07 OLTRE 6 MESI FA

L'ad di Fiat, Sergio Marchionne

L’obiettivo di Chrysler è quello di tornare definitivamente in Borsa entro fine 2011. Prima, però, è necessario ristrutturare i debiti per evitare di finirne stritolati. Al momento, infatti, la casa americana deve fare i conti con maxiprestiti da sette miliardi di dollari coi governi statunitense e canadese. Prestiti su cui Chrysler paga, rispettivamente, interessi del 14 e del 20% e che potrebbero portare il gruppo a chiudere l’anno con un segno meno in bilancio nonostante i forti progressi.

Da qui, scrive il Sole 24 Ore, Sergio Marchionne è già al lavoro per rinegoziare il debito attraverso un “cocktail di misure” che dovrebbe partire nella seconda metà del 2011. Chrysler, infatti, spiega il Sole, “dovrà restituire entro fine 2011 una somma compresa tra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari ai governi americano e canadese e, nel frattempo, negoziando prestiti agevolati per complessivi tre miliardi dal dipartimento Usa dell’energia”. Operazioni, queste, da chiudere prima del rilancio in Borsa.

Marchionne ha poi sottolineato di non aver mai parlato di “fusione” tra Fiat e Chrysler definendola solo una delle “possibilità”. Di certo, però, la sostituta della Punto, in produzione dal 2013, sarà sul mercato prima in Usa e poi nel resto del mondo. Quanto alle possibilità, per l’ad Fiat sono poche quelle che si concretizzi la vendita di Alfa Romeo. “Non è sul mercato – spiega Marchionne – ma se si presentassero con un assegno da 20 miliardi mi siederei al tavolo“. Curioso, rileva il Sole, che l’ad Fiat abbia fatto la stessa battuta qualche tempo fa: solo che allora i miliardi che chiedeva per sedersi erano 100.