Rivalutazione dello yuan. La Cina risponde ancora picche: “I tassi di cambio dei grandi restino stabili”

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA

Una banconota da 20 yuan

La Cina al vertice con l’Europa di lunedì non apre sullo yuan e anzi rivendica più potere sullo scacchiere internazionale. Il comportamento di Pechino e del leader Wen Jiabao a Bruxelles, con il presidente della Commissione Josè Luis Barroso, il capo del Consiglio europeo Van Rompuy e il premier belga Yves Leterme, è quello di chi tira la corda senza fare indispettire troppo chi sta dall’altra parte.

Al summit euroasiatico la Cina di fatto non cede. Il premier Wen Jiabao ha lanciato un appello all’inizio affinché i tassi di cambio delle principali valute del mondo restino “relativamente stabili” tra loro. Una risposta di fatto alle richieste di rivalutazione dello yuan. Per lui occorre “lavorare insieme per promuovere la crescita mondiale, intensificare il coordinamento macroeconomico, gestire con prudenza la situazione, attuare rapidamente le strategie di uscita dai piani di rilancio”.

Il messaggio agli Usa che chiedono un rafforzamento dello yuan non cambia: una decina di giorni fa, Wen Jiabao aveva dato già avvertito la Casa Bianca che “se il renmimbi (yuan) si apprezzasse dal 20 al 40% come chiede il governo americano, non sappiamo quante imprese cinesi fallirebbero, ci sarebbero tensioni importanti nella società cinese”. Dopo aver risposto picche alle pressioni alla rivalutazione dello yuan, il premier cinese ha indicato la necessità di evitare le tendenze protezionistiche a suon di misure antidumping, un messaggio rivolto anche alla Ue. “E’ necessario assicurare una cooperazione stretta fra noi per sostenere il commercio mondiale e poter lottare contro il protezionismo”.

E oggi, martedì 5 ottobre, in una conferenza stampa a Bruxelles, il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet ha detto: ‘La flessibilità dello yuan deve riflettere i fondamentali dell’economia. L’evoluzione del tasso di cambio dello yuan non è stata esattamente quella che avevamo sperato”.