NICOSIA – Cipro, si allontana il prelievo forzoso e spunta l’ipotesi di un “fondo di solidarietà. Mentre il presidente dell‘Eurogruppo riconosce che dall’isola potrebbe partire un “rischio sistemico” e la Bce lancia un ultimatum assicurando la liquidità necessaria alle banche, ma solo fino a lunedì.
Con l’acqua alla gola, i parlamentari di Cipro hanno deciso di creare un fondo, che dovrebbe impegnare i beni dello Stato, come base per un prestito d’emergenza. Allo stesso tempo Cipro esclude categoricamente l’ipotesi di un nuovo accordo di salvataggio con l’Ue che implichi una supertassa sui conti bancari, come quella bocciata due giorni fa. Intanto si alzano i toni anche tra le istituzioni europee e la Russia che ha annunciato che potrebbe rivedere la quota in euro delle sue riserve nel caso in cui la soluzione del caso cipriota finisca col ledere gli interessi russi.
Alla notizia della dichiarazione della Bce lunghe code si sono formate agli sportelli bancomat in tutta l’isola. L’annuncio dell’Eurotower sembra destinato ad accentuare la pressione sul governo cipriota impegnato a discutere il nuovo piano di salvataggio, il cosiddetto ‘piano B’ per reperire i 5,8 miliardi di euro necessari per affiancare i 10 miliardi di aiuti dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale.
“Entro lunedì ci sarà un programma di sostegno a favore di Cipro”, ha annunciato dal canto suo il governatore della Banca centrale dell’isola Panikos Dimitriadis.
Mentre il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, parlando di “rischio sistemico” osserva come, “sfortunatamente”, gli eventi degli “ultimi giorni l’hanno dimostrato”. In un intervento davanti alla commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento, Dijsselbloem ha passato il testimone all’isola: “Sta ora alle autorità cipriote – ha ribadito – presentare una nuova proposta alternativa e l’Europrogruppo è pronto ad assistere Cipro”.
Quindi, in un riferimento all’imposta una tantum sui depositi bancari contenuta nel pacchetto di aiuti a Nicosia, ha ricordato che “è stata una decisione comune” dovuta “a cause molto, molto eccezionali” che “difendo fortemente, perché era inevitabile. Se qualcuno deve assumersi la responsabilità lo farò io”. “L’Eurogruppo – ha aggiunto – era ed è dell’opinione che i piccoli depositi devono essere trattati in modo diverso da quelli grandi”. “Riteniamo molto importante un’equa condivisione degli oneri”, in particolare che “il peso sui depositi più grandi sia maggiore di quello sui piccoli. Noi siamo fortemente di questa opinione – ha insistito, ricordando che le ‘opzioni alternative’ devono prevedere lo stesso contributo previsto nel pacchetto dell’Eurogruppo, di circa sei miliardi – Spero fortemente che ci sia un equilibrio più equo”.
Riferendosi ai negoziati in corso tra Mosca e Nicosia si è limitato a riportare: “I russi ci hanno fatto sapere che non daranno un altro prestito a Cipro e che potrebbero anche non investire nelle banche”.
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