Coldiretti: “Bene i controlli del fisco su finti agriturismi”

Pubblicato il 28 Aprile 2012 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 APR – ''Ben vengano i controlli sui falsi agriturismi che si spacciano per aziende di campagna senza averne i requisiti''. E' quanto afferma, in una nota, la Coldiretti commentando i blitz della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate contro l'abusivismo e gli esercizi che dichiarano di svolgere attivita' di agriturismo.

La Coldiretti, sottolinea come con l'aumento delle vacanze verdi (oltre ventimila strutture censite dall'Istat ) e' cresciuto in modo preoccupante il fenomeno dell'abusivismo e dei finti agriturismi che danneggia e fa concorrenza sleale a quelli veri.

Coldiretti consiglia di verificare il possesso dell'autorizzazione comunale o dei relativi permessi per l'esercizio dell'attività agrituristica ed è preferibile scegliere gli agriturismi in cui il lavoro agricolo è visibile e dove l'accoglienza sia di tipo cordiale e curata direttamente dall'imprenditore agricolo o dalla sua famiglia. Ma poiché per la maggioranza degli ospiti l'agriturismo significa soprattutto cibi genuini e buona alimentazione è determinante – sottolinea la Coldiretti – controllare il legame dell'azienda con l'attività agricola, il tipo di azienda e i prodotti coltivati direttamente ed accertare che nel menu' offerto siano indicati alimenti stagionali e tipici della zona. Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia – sottolinea la Coldiretti – le 20 mila unità con 385470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206145 posti letto. Le aziende sono relativamente più concentrate nel Nord del Paese, dove si rilevano il 45,3 per cento delle aziende mentre seguono il Centro (34,1 per cento) e il Mezzogiorno (20,6 per cento). Toscana e Alto Adige, con 4074 e 2990 aziende, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente più rilevante. L'attività agrituristica è significativa anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia-Romagna e Piemonte (con oltre 1.000 aziende) e in Campania, Lazio, Sardegna e Marche (con oltre 700 aziende).