Concessioni balneari, sì del Cdm all’unanimità: proroga fino al 2023, poi gare e stop caro-ombrelloni

di Daniela Lauria
Pubblicato il 15 Febbraio 2022 - 20:17 OLTRE 6 MESI FA
Concessioni balneari, sì del Cdm all'unanimità: proroga fino al 2023, poi gare e stop caro-ombrelloni

Concessioni balneari, sì del Cdm all’unanimità: proroga fino al 2023, poi gare e stop caro-ombrelloni (Foto Ansa)

Via libera all’unanimità del Consiglio dei ministri alla riforma delle concessioni balneari: le nuove norme prevedono la proroga solo fino al 2023, poi la messa a gara dal 1 gennaio 2024. Stop quindi al regime di proroga come stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato del 20 ottobre scorso e anche un freno al caro-ombrellone. 

Due gli strumenti messi in campo dal governo sui balneari: un emendamento al ddl concorrenza, già incardinato in Parlamento, che prevede che le concessioni attuali, comprese quelle in proroga, continuino a essere efficaci fino al 31 dicembre 2023.

E un disegno di legge che prevede una delega al Governo per l’adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative.

Concessioni balneari, dal 2024 le gare

Dal 1 gennaio 2024 quindi le concessioni balneari saranno assegnate tramite gara. Quelle assegnate con procedure concorsuali a evidenza pubblica proseguono fino a naturale scadenza.

La conditio sine qua non per ottenere la concessione sono gli investimenti futuri collegati al miglioramento del servizio e interventi ad hoc contro il caro-ombrelloni, con prezzi più equi.

Sono previste anche misure paracadute per i proprietari di piccoli lidi balneari che devono il loro reddito prevalentemente alla gestione dello stabilimento e tutele per chi ha mutui da sostenere in seguito a investimenti fatti di recente.  

Concessioni balneari, stop al caro-ombrellone

Uno dei requisiti sarà quello di garantire a tutti l’accesso al mare. Tra le regole per le gare andrà quindi prevista “la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito” e garantire “adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate”.

Ed soprattutto il contenimento dei prezzi con un “adeguato rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio; migliorare l’accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità; assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema”.

Concessioni balneari, i requisiti nei bandi di gara

Questi invece alcuni dei criteri da adottare nei bandi di gara per la scelta del concessionario:

  • esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l’accesso al settore di nuovi operatori;
  • soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura, hanno utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare;
  • previsione di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente;
  • durata della concessione per un periodo non superiore a quanto strettamente necessario per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati, con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici.