Condono tombale, Salvini ci rifà: il 20% fino a 100mila euro non dichiarati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Maggio 2019 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
Condono tombale, Salvini ci rifà: il 20% fino a 100mila euro non dichiarati

Condono tombale, Salvini ci rifà: il 20% fino a 100mila euro non dichiarati

ROMA – La Lega punta di nuovo sul condono per completare la ‘pace fiscale’. Il partito guidato da Matteo Salvini è pronto a riproporre all’interno del suo pacchetto fiscale, magari anticipando la misura già nel decreto crescita, la cosiddetta ‘dichiarazione integrativa speciale‘. Già tentata con la manovra ma poi saltata per la contrarietà del Movimento 5 Stelle.

La misura sarebbe riproposta tale e quale, con la possibilità di fare emergere fino a 100mila euro e comunque non oltre il 30% di quanto già dichiarato pagando un forfait del 20%. Un condono “tombale” perché il testo è lo stesso che all’epoca del no opposto da M5S fu inserito dalla famosa “manina” prima di essere rimosso.

Se il testo è lo stesso, vale ricordare che, nella prima stesura della misura, il tetto fissato a 100mila euro di redditi non dichiarati sul quale poter pagare una tassa sconto al 20% era in realtà molto più alto. Un tetto relativo a ogni singola imposta, cumulabile quindi per ogni anno di imposta. Un effetto moltiplicatore che avrebbe fatto comodo ai “grandi evasori”.

“Ci sono 1,7 milioni adesioni alla pace fiscale, con il saldo e stralcio che vorremmo estendere anche alle società e alle imprese: estenderli alle imprese porterebbe una caterva di miliardi. Speriamo che non ci siano no pregiudiziali. I termini della pace fiscale verranno prorogati dalla fine di luglio perché contiamo di incassare alcune decine di miliardi di euro per liberare gli italiani dalla gabbia di Equitalia”, dichiara Salvini che dopo il successo alle europee e i nuovi equilibri di maggioranza è tornato alla carica con le misure spot della Lega.

Nella prima stesura della misura c’era un inghippo: il tetto fissato a 100mila euro di redditi non dichiarati sul quale poter pagare una tassa sconto al 20% era in realtà molto più alto. Un tetto relativo a ogni singola imposta, cumulabile per ogni anno di imposta. Un effetto moltiplicatore che avrebbe fatto comodo ai “grandi evasori. (fonte Il Messaggero)