Confesercenti: “143 miliardi di tasse in 3 anni. Fisco zavorra impressionante”

Pubblicato il 15 Settembre 2012 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

PERUGIA  – E’ ”impressionante la zavorra fiscale’‘ per imprese e famiglie: 40 miliardi di maggiori entrate 2012, cui seguiranno 51 miliardi nel 2013, 52 nel 2014, per un totale di 143 miliardi. Il conto è del presidente Confesercenti Marco Venturi .”Cifre imponenti – dice – che si sommano a 204 miliardi aggiuntivi rastrellati fra 2006 e 2011”. Il tema della produttività è importante ma Confesercenti ritiene che ancora più rilevante sia il fatto di garantire alle imprese già esistenti stabilità e futuro, di ridurre l’insostenibile pressione fiscale, di agire con più coraggio sulla via dei tagli della spesa pubblica, di valorizzare opzioni fin troppo trascurate come il turismo, il commercio, l’innovazione.

La proposta del patto sulla produttività da raggiungere con un’intesa fra imprese e sindacati non può prescindere, secondo Venturi, da un esame delle cause che hanno provocato ritardi di competitività, ostacoli burocratici all’attività delle imprese, le difficoltà di accesso al credito, i condizionamenti della criminalità organizzata, le arretratezze infrastrutturali che pesano in particolare sullo sviluppo del sud e del turismo. ”Vorremmo capire se questi nodi sono affrontabili in poco tempo o se divengono la base per un progetto di crescita futura con impegni certi anche da parte delle forze politiche” dice Venturi aprendo i lavori dell’annuale Meeting Confesercenti di Perugia. Anche per questo la confederazione chiede un tavolo di confronto al Governo sulla delega fiscale, convinta che ”occorra avviare un progetto complessivo di alleggerimento della pressione fiscale sempre più insostenibili”.

La vera priorità,per Ventura è la crescita: ”Senza questa potremo avere singole imprese di successo ma il Paese non crescerà e assisteremo ancora alla chiusura di migliaia di imprese e alla perdita di tanti posti di lavoro”. Venturi sottolinea che ”100 mila imprenditori autonomi hanno chiuso le loro attività senza poter contare su alcuna tutela sociale. E sono 800 mila i posti di lavoro bruciati dalla crisi”. E le previsioni 2013 sono tutt’altro che tranquillizzanti.