Confindustria sull’art.18: “Reintegro anomalia italiana”

Pubblicato il 11 Gennaio 2012 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- Emma Marcegaglia anticipa che presentera’ al ministro Fornero un confronto tra il mercato del lavoro italiano e altri Paesi. Confindustria non affronta il tema ”in modo ideologico”,spiega: dai dati emergono ”anomalie nel sistema italiano” sulle flessibilita’ in uscita, ”il reintegro in altri paesi europei non viene utilizzato”.

Al ministro ”portiamo solo un confronto tra l’Italia ed altri Paesi Europei, dimostramo similitudini e difformita”’. E, rileva la leader degli industriali, ”l’anomalia si vede sull’effettivo utilizzo del reintegro, che negli altri Paesi viene utilizzato solo in caso di licenziamenti discriminatori” per esempio su sesso o religione, ”come in Francia”.

Confindustria si presentera’ oggi all’incontro con il ministro Elsa Fornero, sulla riforma del mercato del lavoro, pronta ad un confronto a 360 gradi, e senza proposte precostituite. Dopo il confronto interno di questa mattina, la presidente Emma Marcegaglia sottolinea che al ministro presetera’ ”un set di dati, di due tipi. I primi veloci che dimostrano il grave problema di competitiva che il paese ha e che va affrontato”. Ma ”soprattutto abbiamo preparato un documento abbastanza ampio – aggiunge – di benchmark su flessibilità in entrata, ammortizzatori sociali, e flessibilità in uscita”. Dati ”molto chiarißche evidenziano anomalie e cose in linea con l’Europa”.

Ne emerge che ”non c’e un eccesso di flessibilita’ in entrata” nel mondo del lavoro. E che ”il nostro sistema degli ammortizzatori sociali tutto sommato e’ buono”. Mentre sulla flessibilita’ in uscita dai dati di Confindustria emerge ”un benchmark europeo dove si evidenzia che il tema del reintegro esiste formalmente in altri paesi europei ma sostanzialmente non viene quasi mai utilizzato. Ci sono quindi alcune anomalie sul sistema italiano. Il reintegro in altri paesi europei non viene utilizzato”.

Quello dell’articolo 18 e’ ”un temaßmolto ideologico” e, garantisce la leader degli industriali, Confindustria guarda al confronto che si apre sul mercato del lavoro senza alcuna intenzione di ”affrontarlo in modo ideologico: portiamo i dati per fare un confronto con gli altri paesi – spiega -”.

Quanto agli altri due temi sul tavolo, dai dati che Confindustria presentera’ oggi al ministro emerge ”che non c’e un eccesso di fessibilita’ in entrata in termini di forme contrattuali, soprattutto nell’industria, la Cgil ne ha contate 46, non e’ assolutamente così, le forme sono 15 o 16. Quindi su questo tema bisogna essere cauti”. Sono ”dati in linea con l’Europa” guardando anche ai ”paesi europei a maggior tutela sociale”, dimostrano quindi che ”non abbiamo un problema di eccesso di flessibilita’ in entrata. e soprattutto nell’industria; se c’e un problema e’ nella pubblica amministrazione ed in alcune aree dei servizi”.

Mentre ”il nostro sistema degli ammortizzatori sociali e’ tutto sommato buono, i dati dimostrano che le imprese si sono sostanzialmente autofinanziata Cig, Cig straordinaria, e mobilita’. abbiamo un sistema assicurativo per l’industria, pagato dalle imprese, che funziona. Quindi anche su questo, sicuramente siamo disponibili a ragionare per vedere se ci sono eccessi o anomali, ma e’ un sistema interessante”.

Tema affrontato da Confindustria oggi, nel dibattito interno, con ”una riunione straordinaria del direttivo dedicata proprio al tema della riforma del mercato del lavoro. E’ stato un direttivo molto partecipato, con circa cinquanta persone, i rappresentanti di tutte le principali imprese private e pubbliche: una testimonianza di quanto il tema sia sentito” tra gli industriali.