Congedo parentale a ore: te lo spalmi nel tempo, così dura più a lungo

Pubblicato il 4 Dicembre 2012 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

ROMA – Congedo parentale a ore: è una delle maggiori novità nella bozza del decreto legge salva-infrazioni. In pratica un congedo part-time: il lavoratore non dovrà prendersi per forza il giorno intero, ma potrà assentarsi solo per alcune ore.

L’assenza (ora di inizio e ora di termine) dovrà essere concordata col datore di lavoro, così come concordato potrà essere anche il rientro: anche in questo caso, infatti, si potrà procedere a un rientro graduale (sempre orario).

I vantaggi? Il lavoratore, anziché assentarsi del tutto, potrà diminuire l’orario e avere un periodo di congedo più lungo in proporzione. Questa possibilità di spalmare l’orario dovrà però essere disciplinata attraverso i contratti collettivi.

“La contrattazione collettiva di settore – si legge nell’articolo 17 della bozza del decreto salva-infrazioni – stabilisce le modalità di fruizione del congedo su base oraria, nonché i criteri di calcolo della base oraria e l’equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata lavorativa”.

Mariolina Iossa sul Corriere della Sera spiega perché una novità del genere influenzerebbe anche (in positivo) il periodo di maternità: “Quel periodo di astensione facoltativa dal lavoro che sia mamma sia papà possono prendere dopo la maternità obbligatoria della madre (che è di due mesi prima e tre mesi dopo il parto) e fino a sei mesi al massimo per ciascun genitore, entro gli 8 anni di vita del bambino, per un totale comunque non superiore ai dieci mesi complessivi. I mesi possono diventare undici se il padre accetta di stare a casa almeno tre mesi consecutivi (la norma era stata pensata per contribuire ad un cambio di mentalità, favorendo i congedi parentali di paternità). In questo caso per lui il totale dei mesi diventa sette, per lei il massimo resta sei