Contributo di solidarietà: 900 mila evasori tra i lavoratori autonomi

Pubblicato il 17 Agosto 2011 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il contributo di solidarietà interesserà nei prossimi tre anni circa 559 mila lavoratori che dichiarano un reddito superiore ai 90 mila euro e che vedranno la tassazione sul proprio stipendio aumentare dal 43 al 44,3 per cento a partire dal 2014, mentre altri 900 mila lavoratori autonomi evaderanno “regolarmente” il contributo assieme alle consuete tasse.

Ben 120 miliardi di euro saranno evase come ogni anno nel paese, l’Italia, in cui 9 autonomi su 10 denunciano meno di 20 mila euro l’anno, ma non si separano mai dall’amato e costoso Suv – che sulla carta non potrebbero permettersi – o dalle meritate e sontuose vacanze. Invece i dipendenti pubblici e privati  che dichiarano lo stesso reddito sono solo i  5 su 10, ma al contrario dei loro “compagni di reddito” il Suv proprio non possono permetterselo.

Tra i lavoratori autonomi che dichiarano oltre i 90 mila euro le categorie più “oneste” sono quelle di dirigenti d’azienda (105 mila), farmacisti (112 mila) e notai. (327 mila). Poco superiore ai 60 mila euro il reddito dei medici, quasi 50 mila i commercialisti e appena 46 mila euro è la media annua di un “povero” dentista. Sotto i 20 mila euro invece le dichiarazioni di baristi , fruttivendoli, ristoratori e tassisti.

Le dichiarazioni dei redditi di queste categorie acquistano i toni della beffa: un chiaro sintomo di evasione fiscale nel paese dei furbi, che piangono povertà al Fisco e conducono stili di vita da nababbi. Alla fine a mostrare la propria “solidarietà” alle casse dello stato saranno solamente i dipendenti, pubblici e privati, che l’evasione fiscale non se la possono proprio permettere, abbandonati anche dai politici che danno il “buon esempio” tassandosi doppio, ma non dimenticando di farsi un maxi-sconto.