Coronavirus nel portafoglio: batosta per aziende, produzione e Borsa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2020 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus nel portafoglio: batosta per aziende, produzione e Borsa

Coronavirus nel portafoglio: batosta per aziende, produzione e Borsa (foto da archivio ANSA)

ROMA – Coronavirus nel portafoglio colpisce duro e pesante. Interi settori sono di fatto azzerati nella loro attività e non solo per qualche settimana, quello dei viaggi su tutti. Nessuno viaggia più o programma più viaggi. Perfino le gite scolastiche sono annullate. Viaggi e turismo (qualcuno immagina di andare in crociera quest’anno?) sono al momento attività in disarmo.

Ma non solo viaggi, turismo e l’indotto e il circonvicino di viaggi e turismo. Gli acquisti di beni di lusso da parte dei turisti che non ci sono più sono ovviamente decimati. Il comparto lamenta cali del 50 per cento. Ma anche i semplici ristoranti non per i turisti ma per residenti stimano per ora cali del 10 per cento. Insomma si va meno fuori casa. Anzi meno si andava. Ora con la chiusura di cinema, teatri, discoteche e pub non si va più per almeno qualche settimana. Con relativi massicci danni economici alle imprese del settore e quindi ai lavoratori.

Non solo viaggi, turismo, ristorazione, spettacoli, intrattenimento. Anche la produzione industriale si avvia a rallentamenti più o meno consistenti. Aziende già consigliano dove possibile tele lavoro, in parallelo si intravedono cali di domanda. Si prova a conteggiare in termini di Pil, di minor Pil nazionale 2020. Non c’è stima precisa ovviamente, nessuno sa come coronavirus procederà, ma non c’è stima che non preveda il segno meno.

Batosta quindi ovviamente in Borsa, quella italiana e quelle europee. L’attività economica e finanziaria subisce crampo e contrazione da coronavirus nel portafoglio. Il leader cinese ha appena ammesso, dopo aver cercato a lungo di impedirlo, che la Cina quest’anno non raggiungerà gli obiettivi economici prefissati per il paese. Accadrà lo stesso anche da noi, anche se in misura e grandezza per ora non stimabile.

Infine l’altro danno cui nessuno farà caso. L’anno scolastico sarà in molte zone d’Italia amputato. Necessariamente amputato letteralmente per salute pubblica.  Non si poteva e doveva fare altrimenti. Ma sarà un danno, una sottrazione di capitale di massa in termini di conoscenza, competenza e formazione. E già non è che di questo capitale ci fosse abbondanza o eccedenza.