Corte Conti: “Corruzione devastante per crescita. Malaffare male senza rimedio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2015 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
Corte Conti: "Corruzione devastante per crescita. Rischio ssuefazione a malaffare"

Raffaele Squitieri (Foto Lapresse)

ROMA – “Dalla corruzione derivano effetti devastanti per la crescita” economica del Paese. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015. Secondo il capo della magistratura contabile in Italia esiste un rischio concreto di “assuefazione al malaffare, visto come male senza rimedi”.

“Il perdurare a lungo di condizioni di bassa crescita, se non di stagnazione – ha osservato Squitieri – oltre a moltiplicare le difficoltà di gestione del bilancio pubblico e quindi di implementazione degli interventi necessari per affrontare la crisi, predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e di corruzione”.

Succede quindi che crisi economica e corruzione procedano

“di pari passo, in un circolo vizioso nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra. La ricerca talvolta affannosa di strategie di uscita dalla crisi e la competizione esasperata per l’accesso a risorse limitate favoriscono infatti la pratica di vie illecite ed attività illegali. Ciò si riversa, naturalmente negativamente, sull’efficienza del sistema complessivo, producendo effetti devastanti sull’allocazione delle risorse finanziarie ed umane e sulla creazione di condizioni favorevoli all’attività di impresa e quindi alla crescita dell’economia”.

L’economia italiana è caratterizzata da un “quadro di estrema fragilità e di perdurante sfiducia degli operatori”. Tuttavia “si sono venuti ad innestare negli ultimi tempi elementi di novità di grande rilievo”, come il Quantitative easing, il ribasso del petrolio e la flessibilità Ue, osserva Squitieri.

Poi rivolgendosi direttamente al capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha detto:

“Il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi. Non possiamo permettere che questo accada.

Le crescenti difficoltà gestionali connesse al perdurare della crisi ed il ripetersi di fenomeni di mala gestio e di corruzione, che pensavamo di aver lasciato alle spalle, rischiano di incrinare oggi non solo il rapporto tra cittadini e classe dirigente del Paese, ma la stessa speranza di poter trarre dall’azione pubblica un nuovo impulso per il ritorno su livelli di crescita soddisfacenti”, ha evidenziato Squitieri.

Il presidente della Corte dei Conti ha quindi invitato ad agire:

“Non possiamo lasciare che prenda forza l’idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire a livello di Amministrazione pubblica obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile”.

Secondo Squitieri è quindi

“prioritario riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano con rapidità e trasparenza ai bisogni dei cittadini”.

Tra i principali ostacoli alla trasparenza però c’è l’abitudine tutta italiana a continue proroghe nell’affidamento di servizi e forniture all’interno della Pa. Per Squitieri, c’è

“l’esigenza assoluta di assicurare trasparenza e regolarità nelle varie gestioni, attraverso procedure pubbliche che garantiscano un’effettiva parità di posizione tra tutti gli operatori”.

In conclusione, basta con il

“fenomeno diffuso delle ripetute proroghe e rinnovi nell’importante settore dell’attività negoziale pubblica. L’affidamento per periodi lunghi allo stesso soggetto di opere, servizi o forniture non sempre risulta corrispondere a canoni di efficienza, trasparenza ed economicità, anche generando, alterazioni del regime concorrenziale, sempre più, peraltro, tutelato dal diritto comunitario”.