Corte dei Conti: “Mancata crescita è costata 230 mld. Colpa anche della Ue”

Pubblicato il 28 Maggio 2013 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Giampaolino

Luigi Giampaolino

ROMA – 230 miliardi andati in fumo causa “mancata crescita”, pareggio di bilancio fallito per 50 miliardi, e conti che non tornano anche per colpa delle politiche di austerity della Ue. Sono i numeri, neri, della Corte dei conti che ha presentato nella mattinata di martedì 28 maggio il rapporto sul coordinamento della Finanza Pubblica 2013.

A parlare, presentando un quadro che resta pieno di criticità, è stato il presidente Luigi Giampaolino. Secondo i magistrati contabili, In Italia, nel periodo 2009-2013, ”la mancata crescita nominale del Pil ha superato i 230 miliardi”. Non solo: il tanto sperato pareggio di bilancio nel 2013 non ci sarà. Sempre Giampaolino spiega: ‘Il consuntivo di legislatura ha mancato il conseguimento del programmato pareggio di bilancio” per 50 miliardi.

”Ciò che serve all’Italia dall’Europa sono stimoli per crescere di più, non deroghe per spendere di più” ha detto il presidente puntando quindi anche il dito contro l’austerity imposta dall’Unione: ”L’intensità delle politiche di rigore adottate dalla generalità dei Paesi europei è stata, essa stessa, una rilevante concausa dell’avvitamento verso la recessione”.  Secondo  Giampaolino infatti, anche ”la perdita permanente di prodotto si e’ tradotta in una caduta del gettito fiscale ma non in una riduzione della pressione fiscale”.