Cortina d’Ampezzo anno zero: la bolla commerciale, i blitz anti-evasione fiscale
Pubblicato il 6 Settembre 2013 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA
CORTINA D’AMPEZZO – Cortina d’Ampezzo anno zero: la bolla commerciante, i blitz del fisco. Cosa resta della perla delle Dolomiti, dello struscio modaiolo ad alta quota, dei Suv, del generone e del tutto esaurito? Serrande abbassate, alberghi vuoti, paradossalmente, volendo quasi un paradiso: “Niente mondanità, zero volgarità, al largo rifatte e strappone, camorristi e burini. Si trova persino parcheggio, non si fa coda nei bar e nei negozi”. Non fosse per quel dettaglio, la morte degli affari, la sensazione di dover ricominciare da zero. La crisi, certo. I blitz anti-evasione contro la fobia per gli scontrini. Una bolla commerciale arrivata ad esplodere. Una specie di città morta? Non proprio: ne scrive su Il Giornale Cristiano Gatti, non un tour operator né un esperto economico, ma capace di cogliere i segni, di raccontare le trasformazioni in atto. Sui blitz della Finanza:
Macchine di lusso fermate, controlli sulle proprietà immobiliari. Tutto sacrosanto e giusto, a livello ideale. Ma gli effetti pratici, a livello di tam-tam mondano, penosamente inevitabili: chi ha qualcosa di nascondere si nasconde, chi non ha nulla da nascondere si sente comunque in colpa nel clima generale di caccia alle streghe, finendo per defilarsi allo stesso modo. Nel resto d’Italia, con tipico sadismo ghigliottinaro, si rimastica magari quel certo compiacimento della serie anche i ricchi piangono, ma comunque sia non può essere considerato un bel segno. Se da questa crisi vogliamo uscire, non è azzerando Cortina che si fa prima.
Bisogna capire se l’effetto delle sortite anti evasione abbiano stanato i colpevoli o solo scoraggiato o intimidito fino alla paralisi i benestanti. Il “nuovo mondo” come lo chiama Ernesto Colnago, quello delle biciclette, dovrà darsi regole e costumi diversi, e non è detto che non sia un bene. Batsa con le case a 30 mila euro al metro quadrato. Stop alle manifestazioni più televisive che culturali, rilancio della montagna, dello sport, al posto dell’effimero, del vippismo. La verità che a Cortina è esplosa la bolla commerciale. Lo dice il sindaco, peraltro investito da grane giudiziarie:
La crisi è essenzialmente concentrata nel commercio. Ma qui ci sono negozianti che hanno vissuto per anni in una bolla. Adesso è finita. Chi piange e vive di rimpianti fa solo danno a se stesso. Cortina deve svoltare, per forza o per amore. Si passa dallo struscio e dall’esibizione a un turismo più discreto, più raffinato e anche più esigente. Arrivano tanti stranieri, arrivano italiani particolari che vogliono il percorso ciclabile, la roccia, l’ecologia vera. È un turismo meno facile, certo. Meno facilone. Ma non è detto che sia un male…