Cotone, lana e fibre: ce n’è al mondo di meno e a prezzi più cari. Vestirsi nel 2011 costerà il 15% in più, dai jeans ai collant

Pubblicato il 5 Gennaio 2011 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA

In un anno, da novembre 2009 a novembre 2010, il prezzo del cotone è aumentato del 136,6 per cento. In un solo mese, da ottobre a novembre 2010, è salito del 25,1 per cento. In un anno, lo stesso anno, il prezzo della lana è cresciuto del 39,7 per cento, in un mese, lo stesso mese, del 13,7 per cento. Non solo: l’India si sta tenendo tutto il suo prodotto grezzo e altrettanto più o meno stanno facendo gli Usa e la Cina. Perfino il poverissimo Pakistan cerca non esportare più cotone non lavorato, ci vogliono aggiungere sopra il valore del semilavorato, insomma vogliono vendere filato o tessuto e non semplice cotone. Se vuoi cotone devi pagare di più di quanto pagavi prima. E l’Italia di cotone ne vuole: 235 mila tonnellate di prodotto importato. Su scala appena ridotta qualcosa del genere sta accadendo alla lana e ai polimeri usati nell’industria dell’abbigliamento. Di tutto questo pochi sanno e nessuno se ne accorge nei negozi. Ma presto tutti sapranno e se ne accorgeranno: nel 2011 vestirsi costerà il 15 per cento in più. Una media tra aumenti di costo dai jeans ai collant, ai tessuti appunto in cotone, ai capi di lana, su fino al cachemire.