La crisi affama gli europei. Croce rossa: “Distribuiamo cibo come negli anni 40”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2013 - 17:07| Aggiornato il 28 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Croce rossa ha iniziato a distribuire cibo ormai in due terzi dei Paesi dell’Unione europea. Un dato che dimostra quanto gli effetti della crisi stiano affamando, letteralmente, le classi meno abbienti in Europa.

Il direttore della Croce rossa internazionale Yves Daccord ha dichiarato che gli aiuti alimentari non erano arrivati a questi livelli dalla fine della Seconda guerra mondiale.

E se ci sono Stati come la Germania, resa immune alla crisi dalla forza della sua economia, ci sono anche nazioni come la Spagna dove sono tre milioni, secondo i dati forniti dalla Cri, quelli che fanno ricorso agli aiuti alimentari. La richiesta di aiuti è così diffusa che la Croce rossa locale ha iniziato a chiedere donazioni per la sua attività in patria, più che per quelle nel Terzo mondo.

Un dossier pubblicato dalla Federazione di Croce rossa e Mezzaluna rossa calcola che solo nel 2012 in Spagna sono stati distribuiti 33 mila tonnellate di generi alimentari. La Croce rossa ha aiutato 21.500 persone a pagare le bollette di acqua, luce e l’affitto.

In Romania gli aiuti alimentari sono a pieno regime dal 2009. Tre milioni di persone, più di un rumeno su sette, è in condizioni di “povertà assoluta”, ovvero “l’incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile nel contesto di appartenenza”. Mentre il 40% dei rumeni è in condizioni di “povertà relativa”, cioè di “”difficoltà nella fruizione di beni e servizi in rapporto al livello economico medio di vita dell’ambiente o della nazione”.

La federazione di Croce e mezzaluna rossa ha osservato un aumento della povertà nelle famiglie e nei singoli individui che prima facevano parte della classe media. In Italia, per esempio, è stato rilevato un aumento della popolazione senza fissa dimora a causa di un numero crescente di genitori single, in particolare “separati o divorziati, uomini che si impoveriscono e finiscono senza un tetto, e mentre lottano per sopravvivere devono ogni mese pagare gli alimenti per il mantenimento dei figli”. Secondo l’Istat (dati 2011), il 5,2% delle famiglie italiane è in condizioni di povertà assoluta e l’11,1% è in condizioni di povertà relativa.