Le banche falsificano i conti per mascherare l’entità della crisi. Parola della Federal Reserve

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA

Negli ultimi cinque trimestri le maggiori banche del mondo hanno mascherato i propri livelli di rischio, riducendo temporaneamente il loro debito prima di comunicare pubblicamente i risultati. E’ quanto emerge, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, da un’attenta analisi dei dati della Federal Reserve, la Banca centrale di New York. Fra le 18 banche che avrebbero fatto ricorso a tale pratica figurano Goldman Sachs, Morgan Stanley, JPMorgan, Bank of America e Citigroup. Con la crisi le banche sono divenute più “sensibili” a mostrare elevati livelli di debito e rischio temendo che i titoli o il loro rating ne venisse penalizzato.

La Fed mette in luce un sistema perverso. Le banche, che pubblicamente devono comunicare i dati del debito ogni trimestre, gonfiavano i livelli del debito a metà del trimestre successivo. L’eccessivo indebitamento delle banche è stata una delle maggiori cause della crisi finanziaria che ha portato alla bancarotta numerosi istituti di credito nel 2008, compresi Bear Stearns e Lehman Brothers. Da allora, le banche sono diventate più attente e sensibili nel mostrare alti livelli di debito e di rischio, preoccupate per le possibili sanzioni. Quindi, hanno cercato di mascherare i loro livelli di debito e rischio.

“L’obiettivo è quello di aggiustare il livello di indebitamento alla fine dei dati trimestrali rispetto al livello raggiunto durante il trimestre per suggerire che si stanno correndo meno rischi”, ha commentato William Tanona, un ex analista di Goldman Sachs che adesso è a capo dell’area di ricerca finanziaria di Collins Stewart, una banca inglese di investimento.

Questo è il meccanismo: le banche usano il denaro accumulato con i prestiti per comprare azioni, poi usano le azioni come collateral (cioè come beni rilasciati in garanzia per le obbligazioni finanziarie come prestiti, mutui, finanziamenti, titoli) per chiedere altri prestiti. I prestiti aumentano il potere commerciale delle aziende, o leverage (il livello di indebitamento), consentendo loro di fare grosse operazioni senza impiegare troppi soldi. Questo amplifica i guadagni e ovviamente le perdite, che erano disastrose nel 2008.

Secondo i dati della Fed, l’indebitamento delle banche alla fine degli ultimi cinque trimestri era mediamente il 42% sotto il loro livello di rischio effettivo negli stessi trimestri. Anche se il mercato dell’indebitamento rappresenta soltanto uno dei fattori di rischio delle banche rispetto a tutte le loro attività, è comunque uno dei settori più importanti. Da tenere costantemente sotto osservazione.