Ue, la Bce: “Più rigore contro il debito, o ci saranno nuove crisi”

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA

Jean-Claude Trichet

ROMA – La Bce tenta l’affondo sulla riforma delle regole di bilancio europee, e torna a chiedere sanzioni certe, allerta sul debito eccessivo e persino una revoca dell’accordo che, nel 2005, risparmiò a Francia e Germania una procedura di deficit eccessivo.

In un memorandum in in dieci punti – per settanta pagine – Francoforte ha chiesto ai governi di attuare una politica economica più rigorosa per prevenire nuove crisi del debito pubblico.

Con la Germania che, appoggiata dalla Francia, punta all’approvazione entro marzo di un pacchetto per la competitività con sanzioni più rigide e quasi automatiche per i Paesi che superano il 3% di deficit in rapporto al Pil.

La partita è tutta da giocare, con una pattuglia di Stati che si oppongono al giro di vite voluto da Berlino (maggior finanziatore del Fondo salva-stati le cui disponibilità dovrebbero aumentare a 440 miliardi di euro effettivi).

Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, non ha mai fatto mistero della necessità di una svolta sul rigore di bilancio, dopo che Paesi come Grecia e Portogallo hanno violato platealmente le regole di bilancio. Ora, in un’opinione formale destinata al Parlamento europeo e al Consiglio Ue che avranno l’ultima parola sulle riforme, l’Eurotower evidenzia come occorra ”concentrarsi chiaramente sui Paesi dell’area euro con grossi deficit correnti, significative perdite di competitività e alti livelli di debito pubblico e privato”.

La riforma della governance economica – dice la Bce – dev’essere ”più ambiziosa” e le sanzioni devono avere ”maggiore automaticità”. Un chiaro riferimento agli accordi stretti dai ‘Big’ dell’Ue, come quella che nel 2005 risparmio a Germania e Francia una procedura per deficit eccessivo. Sarebbe anzi il caso – scrive la Bce – di valutare se ”cancellare le modifiche del 2005 al Patto di stabilità che hanno permesso agli Stati membri una maggiore flessibilità rispetto alle regole”.

Intanto, mentre una missione targata Ue-Bce è a Lisbona per verificare le misure anti-deficit, dalla Ue trapela il timore che ”il Portogallo non possa andare avanti senza un salvataggio dopo marzo o aprile” di fronte ai titoli di Stato da rifinanziare.

E dopo il ritiro del tedesco Axel Weber che ha fatto del governatore di Mario Draghi il candidato favorito per la presidenza della Bce dopo Trichet, si delinea una possibile candidatura dell’olandese Nout Wellink. Se richiesto – confessa il presidente della Banca d’Olanda e membro del consiglio Bce – ”ci penserei seriamente” a un’eventuale candidatura.

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