Crisi in Borsa, crollano le grandi banche italiane

Pubblicato il 6 Settembre 2011 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La crisi e le incertezze sul possibile taglio del rating italiano da parte di Moody’s e Standard & Poor’s hanno fatto sprofondare le nostre maggiori banche. I due colossi presenti nei portafogli degli investitori istituzionali internazionali sono quelli che hanno risentito di più per il rischio paese: Unicredit ha perso il 7,3% a 0,832 euro, Intesa SanPaolo il 6,96% a 1,029 euro.

Flessioni al  6,26% per Bper al 3,62% per il Banco Popolare, in calo del 5,48 % Banca Popolare di Milano, nello stesso giorno in cui  le banche del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da massimo 1,2 miliardi si sono incontrate per la prima volta dopo le turbolenze dei mercati nell’ultimo mese. L’istituto milanese sta cercando di presentarsi al mercato con una ricapitalizzazione più contenuta, e per questo i vertici Bpm incontreranno in settimana il vicedirettore di banca d’Italia Annamaria Tarantola.

Tra i motivi che hanno fatto sprofondare i titoli bancari ci sono, sottolinea il Sole 24 Ore, l’incertezza sulle stime di crescita del Pil, l’attesa per un taglio del rating da parte di Moody’s e Standard & Poor’s, i continui ritocchi alla manovra da parte del governo, lo spread tra i Buoni del tesoro italiani e i Bund tedeschi, schizzato intorno ai 370 punti base, le difficoltà sul fronte del funding. I cali hanno comunque riguardato un po’ tutti hanno seguito il comparto a livello europeo, che ha lasciato sul campo il 5,9% (-5,84% per il settore a Piazza Affari).

Proprio ieri, 5 settembre, la società di analisi finanziaria giapponese Nomura ha tagliato le stime del settore in Italia del 18% (in media) a livello di utile per azione, e del 20% per i target price. Per Unicredit la raccomandazione di Nomura è “Buy”, così come per Mediobanca, unico titolo con un calo limitato, ieri, allo 0,4% a 6,185 euro.

Giudizio “Neutral” per Intesa SanPaolo, molto esposta sul mercato interno, e per Banca Monte dei Paschi di Siena. Tra le popolari l’unica con giudizio “neutral” è Bper, mentre Ubi Banca e Banco Popolare restano con raccomandazione negativa.

Sempre ieri, 5 settembre, Nomura ha pubblicato un report sul settore bancario italiano in cui, nonostante la cautela sul comparto, avverte di tenere alta la guardia su possibili operazioni di fusione e acquisizione soprattutto tra le banche di medie dimensioni.

Si ricordi che in questi giorni gli istituti italiani sono impegnati a comunicare anche la loro esposizione in titoli greci a Banca d’Italia, ma secondo le stime sarebbe contenuta entro 1,5 miliardi.