Crisi, Brunetta a Confindustria: "No agli ultimatum"

Pubblicato il 25 Settembre 2011 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 25 SET – ''Non capisco l'eccesso di nervosismo di Emma Marcegaglia ne' gli ultimatum ne' i penultimatum. La crisi e' grave, tutti facciano la loro parte. Aspetto di vedere il 'manifesto per l'Italia' e le motivazioni, ma se Marcegaglia chiede la riforma delle pensioni posso rispondere con cognizione di causa e disponibile anche a un confronto tecnico, che la riforma il governo l'ha fatta in due occasioni e che all'appello mancano l'eliminazione delle pensioni di anzianita' e la perequazione dell'eta' delle donne nel settore privato. A Confindustria dico: non ricordo ultimatum al governo Prodi quando aboli' lo scalone fatto dal precedente governo Berlusconi che avrebbe eliminato le pensioni di anzianita'''. Cosi' il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta in un'intervista al Gazzettino.

La richiesta di un passo indietro da parte del premier Berlusconi ''fa sorridere'', commenta Brunetta. ''I passi avanti e indietro li decidono gli italiani ogni cinque anni e il Parlamento togliendo la fiducia. Cosa succederebbe se un ministro chiedesse a Marcegaglia di fare un passo indietro? Mi pare che si stia perdendo il lume della ragione''.

Le ''vitamine'' per far crescere l'Italia, sottolinea il ministro, ''sono pronte, ma certo non perche' ci sono stati gli ultimatum. Entro il 15 ottobre, collegati a bilancio e legge di stabilita', il governo presentera' un insieme di decreti per lo sviluppo: dismissione degli assett pubblici mobiliari e immobiliari, si vendera' il capitale morto; vendita delle case Iacp e comunali; liberalizzazione e privatizzazione delle public utilities; piano per il Sud''. In arrivo, prosegue Brunetta, c'e' anche la semplificazione.

''Annuncio che saranno eliminati i certificati imposti a famiglie e imprese dalla pubblica amministrazione se la stessa li ha gia'. Ad esempio i certificati durc e antimafia''. Sulla riduzione delle tasse per famiglie e imprese, conclude, ''c'e' gia' un disegno di legge delega di riforma fiscale e assistenziale in discussione al Parlamento''.