Crisi dell’auto, famiglia Peugeot pronta a cedere quote a General Motors

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2013 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA
Crisi dell'auto, famiglia Peugeot pronta a cedere quote a General Motors

Crisi dell’auto, famiglia Peugeot pronta a cedere quote a General Motors (Foto LaPresse)

ROMA – La Peugeot è la nuova vittima della crisi del mercato dell’auto. La famiglia Peugeot sarebbe pronta a cedere il controllo dell’azienda alla General Motors e a fondersi con la sua filiale europea Opel. L’obiettivo è quello di trovare fondi per l‘aumento di capitale di Peugeot Sa, Psa, ma la General Motors avrebbe negato “attualmente” ogni aiuto. Queste le indiscrezioni dell’agenzia Reuters riportate da Andrea Malan del Sole 24 Ore. Peugeot e General Motors sono già partner industriali dal 2012, quando il gruppo americano acquistò una quota del 7% dell’azienda francese.

Nonostante dalle due aziende non siano arrivati commenti ufficiali, la situazione resta delicata ma il no della General Motors potrebbe non essere definitivo, spiega Malan. Il gruppo americano potrebbe cedere solamente se otterrà delle garanzia nella gestione dell’eventuale fusione Opel-Peugeot:

“Secondo Reuters, prima di investire nuovi fondi in Psa General Motors vorrebbe assicurazioni sul fatto di poter gestire la riduzione della capacità. Peugeot nel 2012 ha perso circa 600 milioni a livello operativo, ma 1,5 miliardi con la sola divisione auto; con minusvalenze e oneri straordinari il rosso è salito a 5 miliardi; il gruppo ha bruciato 3 miliardi di liquidità. Anche nei primi mesi del 2013 il gruppo francese, particolarmente esposto al mercato europeo, ha perso quote di mercato. L’obiettivo è di dimezzare quest’anno il consumo di cassa a 1,5 miliardi, ma un nuovo aumento di capitale – dicono le fonti – è inevitabile”.

Il problema è la crisi dell’auto, fenomeno che ha colpito anche la General Motors in Europa, tanto da annunciare insieme a Peugeot la necessità di piani per ridurre i costi, spiega il Sole 24 Ore, con inevitabili chiusure degli stabilimenti in Francia e Germania e tagli di migliaia di posti di lavoro.

Nemmeno il tentativo con la cinese DongFeng è andato bene alla Peugeot, secondo Reuters infatti un negoziato di qualche mese fa per l’acquisto da parte del gruppo cinese di una quota del 30% si è inesorabilmente arenato. L’alternativa General Motors appare sempre più incerta e a Psa non potrebbe rimanere altra soluzione che rivolgersi al governo francese, spiega Malan:

“L’anno scorso il Governo francese era già intervenuto a sostegno di Peugeot fornendo una garanzia su crediti bancari per 7 miliardi di euro a Banque Psa. Non è detto, comunque, che il Governo francese accetti il passaggio di uno dei due costruttori nazionali sotto bandiera americana (per di più, attraverso una fusione con un’azienda tedesca); né tanto meno che accetti poi i tagli alla struttura industriale e all’organico che si renderebbero necessari per riportare in linea di galleggiamento i conti del nuovo gruppo”.

Inoltre la rinuncia della famiglia Peugeot al controllo dell’azienda rappresenta un “passo storico”, secondo il Sole 24 Ore:

“Attualmente la famiglia, che fondò l’azienda oltre 200 anni fa, detiene il 25,4% del capitale ma il 38,1% dei diritti di voto; Thierry Peugeot è il presidente di Psa, mentre il cugino Robert guida la holding Ffp. Il passo indietro dei Peugeot lascerebbe due sole aziende a controllo familiare nel settore auto in Europa: la Fiat degli Agnelli e la Bmw dei Quandt”.