Crisi e ripresa/ Obama: la crisi c’è ancora e continua. Recessione, non è depressione, ma la ripresa non c’è ancora

Pubblicato il 19 Aprile 2009 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA

“Non siamo fuori dal tunnel” ha detto il presidente americano Barack Obama. “Questo è un momento  ancora difficile per l’economia”. Parole che gettano un po’ d’acqua sul fuoco degli entusiasmi degli ultimi giorni sulla ormai inesorabile ripresa dell’economia mondiale. “Non siamo ancora fuori dalla crisi. Il credito è ancora limitato

Obama ha parlato in una conferenza stampa al termine del vertice delle Americhe a Trinidad.

Nel corso del fine settimana, intanto, i principali economisti del mondo si erano trovati, in Europa e in America, per guardare la palla di vetro e decidere cosa sarà di noi nel futuro.

Con sfumature diverse, sembrano d’accordo su questi punti:

1. La crisi c’è ancora. Forse non si deve parlare di grande depressione, ma di grande recessione sì (Paul Volker, consigliere economico del presidente  Barack Obama, già presidente della Banca centrale Usa). Gli fa eco da Berlino Pier Carlo Padoan, vice direttore generale dell’Ocse: l’economia è amncora in uno statoi di estrema incertezza. Alcuni indicatori sono positivi: la ripresa del sistema finanziario americano, la stabilizzazione del mercato immobiliare in alcuni paesi, il miglioramento del mercato dell’auto. Ma da soli non bastano a dire che siamo entrati in fase di ripresa.

Padoan, che è italiano, non manca un riferimentoall’Italia. Importante, ha detto all’agenzia di stampa inglese Reuters, è che paesi con risorse finanziarie già ridotte, come l’Italia, che ha il terzo debito pubblico più alto al mondo, non prendano decisioni “controproducenti”. “Dovremmo assumere, e fino a un certo punto lo stiamo facendo, misure che siano fiscalmente neutre e che non aggravino il debito pubblico”

2. Dopo sei trimestri di crisi, l’economia americana sembra avere toccato il fondo. Anche il calo della costruzione di nuove case lo sembra, o almeno così dicono. Ma intanto i nuovi ordini vanno peggio delle previsioni.Ma la ripresa avrà caratteristiche diverse dal passato. Dicono gli economisti della Federal Reserve: non si potrà più contare sul motore dei consumatori americani e del loro sconsiderato livello di spesa.

3. Le banche stanno migliorando. Un po’ dipende da aggiustamenti contabili, ma anche nella sostanza le cose sembrano andare meglio. C’è anche chi dice che forse nel 2008 si erano spaventati un po’ troppo  e avevano fatto previsioni al peggio un po’ esagerate.

Ora c’è grande attesa per le nuove previsioni sull’economia globale che il Fondo monetario internazionale pubblicherà mercoledì 22 aprile.