Crisi, Europa: no alle tasse sulle banche

Pubblicato il 17 Aprile 2010 - 18:22 OLTRE 6 MESI FA

Mario Draghi

Non passa per ora la tassazione sulle banche in Europa: i Paesi dell’Ue preferiscono invece mandare avanti la riforma più complessiva del sistema bancario e quella di Basilea.

In un vertice di Madrid segnato dal blocco dei voli causato dal vulcano islandese, i Paesi europei riuniti nell’Eurogruppo e nell’Ecofin stoppano la proposta del commissario Barnier e appoggiano le misure proposte dal Financial Stability Board di Mario Draghi, che chiede ai governi di non lasciarsi condizionare dall’industria bancaria e mandare avanti la riforma di Basilea 3.

I governi, dice Draghi, «devono ascoltare le banche ma non devono desistere dall’obiettivo di un sistema finanziario con più capitale e meno debito», che sia «meno redditizio e quindi meno rischioso». Il governatore ripete un messaggio già lanciato più volte ma evidentemente non recepito dai banchieri che, attraverso dichiarazioni o studi, non mancano in misura quasi quotidiana di paventare i rischi dall’introduzione delle norme: «Non sono un decreto del principe, paracadutato» dall’alto, spiega Draghi, e saranno applicate in maniera graduale e solo quando la ripresa arriverà, come ha ripetuto anche il G20, e non si può ora dire quindi che «avranno un impatto devastante sulle banche».

«Più si avvicina il termine di entrata in vigore delle nuove norme di Basilea, tanto più l’industria bancaria e l’industria in generale cercano di fermare questo percorso», ha sottolineato il governatore. Sulla tassa per le banche Draghi vede confermata la sua linea di cautela.

Sia il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che il commissario Ue, Olli Rehn, invitano «alla prudenza» per gli effetti che questa potrebbe creare sugli istituti di credito, e in ultima analisi sui consumatori, non risolvendo peraltro i nodi sistemici all’origine della crisi.

Il ministro dell’economia spagnolo Elena Salgado riconosce come «non c’è ancora un accordo» e che «bisogna lavorare molto», incerto è anche cosa questa tassa andrebbe a finanziare: se un fondo anticrisi o uno per rimborsare le casse pubbliche.