Crisi Grecia, da Fmi e Europa aiuti da 135 miliardi di euro in tre anni

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA

George Papandreou

Ammonterà a 135 miliardi di euro il pacchetto di aiuti alla Grecia di Unione Europea e Fondo monetario internazionale per il trienno 2010-2012. Lo ha annunciato da San Paolo del Brasile il ministro dell’Economia tedesco, Rainer Bruderle.

Il premier greco Georges Papandreou oggi aveva invitato l’Europa ad assumersi “le sue responsabilità” per evitare che “l’incendio si propaghi”. Parlando al consiglio dei ministri il premier ha assicurato che per quanto la riguarda, la Grecia “si è assunta la sua parte di responsabilità storica per sé e per l’Europa”.

Papandreou ha affermato che la crisi é un problema che riguarda tutti, e i paesi dell’Ue debbono agire per “evitare che l’incendio si propaghi all’economia internazionale”.

“Riforme strutturali per cambiare il Paese”. In un discorso teletrasmesso, ha assicurato che il suo governo è intenzionato a continuare la battaglia per “profonde riforme strutturali per cambiare il paese, perché la Grecia vuole e deve cambiare”. Abbiamo fatto molto, ha detto Papandreou, per risanare le finanze e “il bilancio dello Stato sta andando meglio delle previsioni”.

Bce: “La rapidità è essenziale”. “La situazione è difficile e la rapidità delle decisioni è assolutamente essenziale” ha dichiarato il presidente della Bce Jean-Claude Trichet a Berlino nel corso di una conferenza stampa indetta per sbloccare gli aiuti destinati ad Atene. “Sono pienamente fiducioso che avremo una buona conclusione e che tutte le decisioni saranno prese», ha aggiunto Trichet, per il quale “i negoziati ad Atene saranno conclusi in pochi giorni”. Trichet ha aggiunto che il programma di risanamento dei conti della Grecia “dovrà essere un programma coraggioso e convincente” e ha sottolineato: “Mi aspetto che gli osservatori ne tengano conto, incluse le agenzie di rating”. “Il presupposto è che questi negoziati abbiano un lieto fine e finiscano entro pochi giorni, alla fine della settimana o durante il fine settimana”, ha precisato Trichet.

Strauss Kahn: “E’ in gioco la fiducia nell’eurozona”. Gli fa eco il direttore generale del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn, secondo il quale “ogni giorno perso è un giorno in cui la situazione peggiora e peggiora” ed “è in gioco la fiducia nell’eurozona”. Per il numero uno del Fondo Monetario inoltre l’Euro versa in una “situazione grave”. “Ancora non è possibile indicare l’ammontare degli aiuti di cui la Grecia ha bisogno”, ha spiegato Strauss-Kahn, che ha aggiunto: “Stiamo negoziando con le autorità greche non è possibile dire nulla finché il negoziato non sarà concluso”.

L’apertura tedesca. Dalla Germania emergono intanto nuovi segni di apertura: “E’ necessario velocizzare gli aiuti alla Grecia, ha sottolineato il cancelliere tedesco Angela Merkel, mentre il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha fatto sapere che se i negoziati con Atene avranno successo, il governo tedesco è pronto ad adottare un disegno di legge per autorizzare la partecipazione della Germania al piano di aiuti. Secondo l’agenzia Dow Jones il governo tedesco chiederà al parlamento l’approvazione di aiuti alla Grecia fino a 8,4 miliardi nel 2010 e per un ulteriore ammontare non specificato nel 2011 e nel 2012.

Un monito a non scommettere contro l’Europa e la moneta unica viene oggi dal vice cancelliere e ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle (Fdp), che ribadisce: “In questa seria situazione bisogna mantenere la mente lucida”. “Quegli speculatori che adesso scommettono contro l’Europa e contro la nostra moneta unica – ha detto il leader dei liberal democratici – perderanno molto denaro”. La priorità del governo tedesco, ha sottolineato Westerwelle, è “proteggere l’euro e con ciò l’Europa”.

La Casa Bianca “preoccupata”. Dal canto suo la Casa Bianca si è detta preoccupata dalla situazione del debito greco. L’Amministrazione Usa ha fatto sapere di seguire gli sviluppi da molto vicino.

L’Austria pronta a fornire aiuti. L’Austria, intanto, si è detta pronta a dare i suoi aiuti alla Grecia se anche gli altri Stati Ue lo faranno. A renderlo noto è il ministro delle finanze e vice cancelliere, Josef Proell, dopo un vertice a Vienna con i presidenti delle banche austriache e il governatore della banca nazionale, Ewald Nowotny.

La quota prevista finora per l’Austria del pacchetto di aiuti alla Grecia è di 858 milioni di euro ma Vienna è pronta a elevarla: per un eventuale aumento “abbiamo un margine di volume di crediti fino a due miliardi di euro”, ha detto. “Se la somma sarà più alta, aumenterà anche la nostra partecipazione”, ha aggiunto Proell, ricordando che il volume di aiuti prospettati ammonta a 45 miliardi di euro di cui 30 dell’Ue e 15 del Fmi. “Metteremo a disposizione il denaro se lo faranno tutti i paesi Ue e se i greci faranno la loro parte”, ha precisato.

Il ministro del lavoro greco: “No ai tagli salariali”. Da parte del governo greco, giunge intanto il rifiuto di mettere in atto i tagli salariali richiesti da Commissione Europea, Fmi e Bce, secondo quanto reso noto dal ministro greco dell’occupazione Andreas Loverdos. Loverdos ha accusato i sindacati che hanno indetto numerosi scioperi nel Paese di boicottare gli sforzi del governo per superare la crisi. «Faccio appello a un comportamento e a una strategia che aiuti il Paese e contribuisca all’uscita dalla crisi», ha sottolineato Loverdos.