Crisi Grecia, Governo taglia gli stipendi e Moody’s “riesamina”

Pubblicato il 29 Aprile 2010 - 23:03 OLTRE 6 MESI FA

Riunione d’emergenza del governo greco, riunitosi per fronteggiare il tema urgente della crisi finanziaria.

Il governo ha deciso i tagli della tredicesima e della quattordicesima dei dipendenti pubblici. Ha inoltre congelato i salari dei dipendenti privati, per cui sarà annullato qualsiasi meccanismo di incentivazione.

Tagliati anche tredicesima e quattordicesima dei pensionati. Stabilito dall’esecutivo anche l’aumento di due punti dell’Iva.

Moody’s ha in serata deciso di mantenere sotto esame la situazione della Grecia in vista di un possibile ulteriore peggioramento del rating. Lo comunica in una nota l’agenzia di rating, che rimette ogni decisione al piano che la Grecia sta negoziando con Ue, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea.

“Se la mobilitazione degli aiuti esterni continuerà ad essere discontinua o se il governo greco non dovesse riuscire a mettere in pratica ambiziosi aggiustamenti nelle sue politiche, questo infliggerebbe al Paese un danno significativo al merito di credito greco”.

Pochi giorni fa, Moody’s ha bocciato il merito di credito della Grecia portandolo ad ‘A3’ e minacciando un’ulteriore peggioramento. Moody’s – spiega l’analista Sarah Carlson – “prevede di completare il suo esame del rating sovrano greco subito dopo che saranno rivelati i dettagli del programma messo a punto dai paesi dell’euro e dal Fondo monetario internazionale”. Nella nota, l’agenzia statunitense spiega che la situazione di liquidità a breve termine della Grecia corre rischi trascurabili “dato l’impegno internazionale volto a mantenere la stabilità nell’area”.

Di conseguenza – spiega l’analista – “il giusto riposizionamento del rating greco dovrà essere basato sui fondamentali creditizi di medio termine del Paese”. Richiamando la sua posizione precedente, Moody’s ricorda che é possibile che il rating greco venga peggiorato di più di un ‘gradino’.

“L’entità di un downgrade – dice Carlson – dipenderà dall’ambiziosità del programma economico e fiscale pluriennale” e dalla probabilità che la Grecia riesca a mettere in atto le riforme che le verranno richieste. Il livello “molto alto” del debito pubblico atteso per Atene “non è insostenibile” secondo l’analista, anche se ci vorrà una stretta al bilancio primario pari al 12% del Pil.