Crisi Grecia: Obama appoggia il piano, “Ci vorrà tempo”

Pubblicato il 7 Maggio 2010 - 01:02 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama

Il presidente americano Barack Obama sostiene fermamente “l’ambizioso piano” della Grecia per risolvere la crisi in atto e segue l’evolversi della situazione mettendosi in contatto con i leader europei. Ma la Casa Bianca mette comunque in evidenza che ci vorrà del tempo: “Il piano é disegnato per portare risultati nei prossimi anni”.

“La Grecia sta mettendo in atto importanti riforme economiche con il sostegno dell’area euro e del Fmi. Il piano è disegnato per portare risultati nei prossimi anni. Sosteniamo con determinazione gli sforzi per riportare stabilità in Grecia e fiducia sul sistema finanziario globale” spiega la Casa Bianca in una nota diffusa al termine di una giornata nera per le borse mondiali, con Wall Street che, dopo essere arrivata a perdere il 9%, ha chiuso con gli indici in calo di oltre il 3%.

“Il presidente è informato sull’evolversi della situazione in modo regolare. E giovedì pomeriggio ha ricevuto indicazioni su quanto accaduto in Europa e sui mercati dal segretario al Tesoro Timothy Geithner e dall’advisor Lawrence Summers. Geithner e il suo staff comunicano di frequente con le loro controparti europee. Il Dipartimento del Tesoro monitora da vicino la situazione”, aggiunge la nota, nella quale si precisa che Obama “ha parlato domenica scorsa con il primo ministro greco Papandreou”, al quale ha espresso il proprio “appoggio per l’ambizioso programma di riforme annunciato, così come per sostegno significativo da parte degli stati membri di Eurolandia e del Fmi”.

Nelle ultime settimane Geithner e Obama sono stati in contatto con i leader europei. “Quando il primo ministro greco Papandreou si è recato a Washington in marzo, il presidente ha discusso con lui vari temi, incluso quello economico. Papandreou ha illustrato gli sforzi che Atene stava prendendo per affrontare le sfide di bilancio. Obama e Papandreou – aggiunge la nota – hanno inoltre discusso gli sforzi europei e degli Stati Uniti per muoversi insieme sulla riforma del sistema finanziario”.