Crisi negli Usa: in una settimana 2000 richieste di sussidi di disoccupazione

Pubblicato il 12 Agosto 2010 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

La sede della Borsa Usa a Wall Street

Prosegue la china negativa dell’economia americana. I dati del dipartimento del lavoro Usa smentiscono l’ottimismo degli analisti: le richieste di sussidio di disoccupazione nel Paese sono inaspettatamente salite la scorsa settimana di 2.000 unità a quota 484.000. Le previsioni erano per un calo a 465.000 richieste dalle 479.000 della settimana precedente (dato rivisto oggi a 482.000).

Questo per quanto riguarda i sussidi ordinari, mentre relativamente a quelli straordinari, dopo che la legge ha ampliato la lista degli aventi diritto, le richieste sono sono passate da 61mila a un milione in una settimana.

I timori sulla salute dell’economia americana non smettono di tenere sotto pressione le borse mondiali, dopo il crollo di ieri. A maggior ragione dopo i dati sulla disoccupazione Usa, peggiori del previsto. Il Dipartimento del lavoro sottolinea che nella settimana terminata il 7 agosto, negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite a 484 mila, con un incremento di 2 mila unità. Gli analisti avevano invece prospettato un calo delle richieste a 465 mila dalle precendenti 479 mila.

La disoccupazione è al centro anche delle preoccupazioni della Banche centrale europea. Disoccupazione e difficoltà aziendali frenano la ripresa europea. Nel suo Bollettino mensile la Banca centrale europea appare piuttosto pessimista,così come la Federal Reserve. L’economia dell’area euro, per la Bce, dovrebbe continuare a beneficiare della crescita globale e delle misure di sostegno al credito. «Ci si attende tuttavia che la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci aziendali in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro».

Il quadro nero dell’economia americana copntinua a farsi sentire anche sulle borse: Wall Street ha aperto la seduta in negativo, con il Dow Jones che perde lo 0,89%, il Nasdaq l’1,96% e lo S&P 500 in calo dell’1,13%. Deboli anche i listini europei: il FTSE 100 di Londra, il Cac40 di Parigi e il Dax30 di Francoforte cedono quasi un punto percentuale. Stesso andazzo per il Ftse Mib e Ftse All Share di Piazza Affari.