Cuneo fiscale. Ipotesi taglio tasse per gli statali fino a 55 mila euro (0,5%)

Pubblicato il 6 Novembre 2012 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
Cuneo fiscale: la differenza tra salario lordo e netto un record negativo

ROMA – Legge di Stabilità. Cuneo fiscale: Governo e partiti sono impegnati nel tentativo di ridurre quel cuneo fiscale elevatissimo (la differenza tra salario netto e lordo) per alleggerire la pressione fiscale alle imprese e contemporaneamente lasciare al lavoratore qualche soldo in più da spendere. L’effetto auspicato è duplice: aumentare la competitività delle imprese  magari diminuendo il peso dell’Irap, favorire una ripresa dei consumi. Ma le risorse sono limitatissime: 1,1 miliardi nel 2013, 3,1 miliardi nel 2014 e 2,5 miliardi nel 2015.

Quindi, bisogna scegliere e selezionare. Scegliere tra un taglio del cuneo fiscale o una più bassa tassazione dei salari di produttività, con l’ipotesi di un’aliquota del 10%. Selezionare la platea dei beneficiari: in questo caso, si affermerebbe l’idea di limitare il taglio del cuneo fiscale ai dipendenti pubblici fino a 55 mila euro di reddito, prima di estendere la misura anche per i lavoratori autonomi nel 2014 (stesso anno per una eventuale diminuzione dell’Irap). Il taglio del cuneo potrebbe valere mezzo punto percentuale nel 2013 e di un punto nel 2014: in tasca agli italiani arriverebbe una cifra abbastanza modesta, tra i 50 e i 100 euro per i dipendenti in caso di riduzione della tassazione sul lavoro.

Intanto arrivano le cifre della Cgia di Mestre sul peso record del cuneo fiscale in Italia: su 1200 euro netti, ne gravano 1000 di oneri fiscali, distribuiti per più della metà alle imprese e il resto al lavoratore compresi i contributi previdenziali. Secondo i dati Ocse 2011, il cuneo fiscale in Italia è pari al 47,6%, un valore che è cresciuto negli anni e che ha subito un’impennata tra il 2010 e l’anno successivo pari al 4,2%.