Debiti PA pagati coi tagli ai ministeri. Tagli agli editori: linea Beppe Grillo?

Pubblicato il 14 Maggio 2013 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA

Debiti PA pagati coi tagli ai ministeri. Sfregio all'editoriaROMA – Debiti PA pagati coi tagli ai ministeri. Sfregio all’editoria. Il via libera al decreto sui debiti della PA della Commissione Bilancio della Camera accelera i tempi in vista di una sua conversione (scade il 7 giugno) in legge, assicura la copertura finanziaria e indica una strategia per consentire i pagamenti oltre la prima quota stimata in 40 miliardi (ne restano fuori almeno altri 50 miliardi).

Il recupero delle risorse necessarie, raschiare  cioè il barile fino in fondo, mostra invece  l’imbarazzo decisionale, l’estemporaneità del metodo, forse l’avventatezza nella scelta delle vacche da mungere fino all’esaurimento, come i 17 milioni sottratti “a tempo” all’editoria, o i 12 milioni al terzo Mondo destinatario di aiuti, all’8 x mille, al fondo taglia tasse. Scelte fatte magari per coprire la gaffe dellaccisa sulla sigaretta elettronica, insoddisfacente come fumare il surrogato nicotinico.

In effetti questi “accantonamenti”  in differita (all’editoria si pignorano 17 milioni dal budget 2015), questi “momentanei spostamenti di poste di bilancio” (Boccia, Pd, pres. commissione Bilancio) valgono per una porzione marginale di tutta la copertura: 17 milioni su 560 per il 2014, 70 su 570 per il 2015. Ma insomma lo sfregio c’è stato, così come resta la preoccupazione che le risorse saranno rimesse davvero a posto dal decreto stabilità prossimo (si è impegnato lo stesso Boccia). Scuola, università, ricerca e Expo: sono queste le voci salvate dai tagli lineari e, del resto, Enrico Letta si era solennemente impegnato a dimettersi in caso di tagli a scuola e ricerca.

La copertura che sblocca i pagamenti funziona così: lo Stato emette Btp per finanziare il pagamento dei debiti e la redistribuzione dei soldi delle Regioni, 2 miliardi, agli enti locali; a copertura della spesa per interessi taglia un miliardo e 90 milioni di spesa pubblica, di cui all’80% sforbiciando nei dicasteri, Economia, Difesa e Infrastrutture su tutti, per il resto andando a pescare nell’editoria, negli aiuti al terzo mondo, altri fondi ministeriali.

Comunque, il decreto stabilisce entro 30 giorni dei pagamenti da parte degli enti locali (ma non delle regioni).

Compensazioni. Si è allargata di poco la platea d’accesso. Per accedere alla compensazione si considerano i debiti maturati fino a dicembre 2012.

Pagamenti mediante titoli di Stato. I pagamenti dei debiti ceduti alle banche saranno realtà ma solo nella fase 2 del provvedimento: sì all’emissione di nuovo debito pubblico solo a patto che i debiti abbiano formato oggetto dio cessione “pro-soluto”.