L’Italia che non ce la fa più: 31 mld di bollette e rate non pagate

Pubblicato il 21 Maggio 2012 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia che non ce la fa più si carica di debiti che non riesce poi ad onorare. Una montagna da 31 miliardi di debiti insoluti grava sulle famiglie italiane, stressate dalla crisi e dall’incapacità di far fronte agli impegni assunti. Parliamo di bollette per la luce, il gas, l’acqua, delle scadenze inevase delle varie rate sul mutuo, sull’acquisto di beni di consumo, sulle carte di credito revolving: una montagna di 32 milioni di pratiche di crediti da recuperare, una sopra all’altra, una per ogni due abitanti, il 2,4% del Pil italiano. Debiti e pratiche aumentati vertiginosamente in corrispondenza con l’acuirsi della crisi: l’ammontare complessivo del debito delle famiglie è cresciuto in un anno del 22% e raddoppiato rispetto al 2008.

Rappresenta l’80% del debito privato totale, stimato dall’Unirec, in 38 miliardi, mettendoci insieme i crediti da recuperare da imprese e partite Iva. L’importo medio di rate e bollette da saldare è di 1.152 euro, cresciuto nel 2011 del 17,2% rispetto al 2010. Si tratta del livello record dal 2007, quando l’importo medio ammontava a 794 euro. Aumenta l’insoluto, così rate e bollette diventano più pesanti. E, purtroppo, si sceglie di procrastinare il momento del saldo all’infinito, indebitandosi ancora con altre cambiali, quegli assegni chiamati “pagherò”.

In realtà è solo un modo per rimandare il problema, che poi, puntuale, dopo 60 giorni si ripresenta. Tanto che sono in aumento le cambiali in scadenza (+19%) e oltre una su quattro (il 27,4%) resta insoluta.  Nel 2011 – secondo le stime sulla base della proiezione dei dati del primo semestre – sono stati firmati quasi 250mila “pagherò” per risolvere una pratica di recupero, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente, con un balzo del 40% in soli due anni, per un valore di circa 64 milioni di euro. In ogni caso, è l’allarme di Unirec, l’associazione che rappresenta i recuperatori di credito, riuscire a far pagare i debiti è sempre più un’impresa impossibile: sui quasi 38 miliardi di euro di crediti, a buon fine va solo un importo di 9 miliardi. Un pessimo segnale economico, quello cui stiamo assistendo: le recessioni precedute da un forte aumento del debito privato ”tendono a essere più severe e prolungate” e potrebbero durare almeno 5 anni avverte il Fondo Monetario Internazionale nei World Economic Outlook.