Decreto banche: cambio conto corrente gratuito e in 12 giorni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2015 - 21:50 OLTRE 6 MESI FA
Decreto banche: portabilità conti correnti gratuito e in 12 giorni

LaPresse

ROMA – Cambio del conto corrente gratuito e in massimo 12 giorni lavorativi, pena multe anche salatissime (fino a 64mila euro) a dirigenti e dipendenti degli istituti che non rispetteranno le nuove norme. E’ la principale novità introdotta al decreto banche e investimenti in Aula alla Camera, che ha approvato diversi correttivi al testo, senza toccare però la norma più ‘pesante’ del provvedimento, la riforma della governance delle banche popolari.

La tensione, allentata sulle popolari, potrebbe salire attorno all’altra riforma, quella che sta mettendo a punto di sua iniziativa il credito cooperativo, visto che nel consiglio nazionale di Federcasse dovrebbero emergere le posizioni divergenti che stanno maturando all’interno dell’associazione delle Bcc. Alla proposta di autoriforma che proporrà il presidente, Alessandro Azzi (una holding a cui dovranno obbligatoriamente aderire tutte le 379 casse cooperative, con pervasivi poteri di indirizzo e controllo sul sistema delle Bcc) potrebbe contrapporsi un progetto meno ‘centralistico’ che la Federazione del Lazio, Umbria e Sardegna sarebbe intenzionata a presentare (con la previsione di macroaree ognuna con strutture di controllo e indirizzo per le Bcc).

Una proposta che potrebbe raccogliere il sostegno della Toscana e forse di altri. Anche perché sul fronte dei contrari al progetto della ‘super-holding’ vengono annoverate, ad esempio, anche le casse trentine. Ai nastri di partenza, nel frattempo, anche un’altra riforma attesa da tempo nel panorama sistema bancario, quella della governance delle Fondazioni, che dopo il via libera unanime dell’Acri al protocollo d’intesa con il ministero dell’Economia (che le vigila), dovranno limitare la loro partecipazione in un’unica banca al massimo a un terzo del loro patrimonio. Tra i nuovi criteri, più stringenti, anche una stretta sugli stipendi dei manager, con i compensi dei presidenti delle Fondazioni più grandi (sopra il miliardo) fissati al massimo a 240mila euro. Intanto il Parlamento si appresta a dare domani il primo via libera (senza fiducia) al decreto, che contiene anche misure per gli investimenti a partire da un pacchetto su Pmi e start up (sul piede di guerra i precari della giustizia perché alcune misure vengono finanziate con risorse prelevate dal loro fondo), e la certezza della possibilità di cambiare conto corrente (e conto titoli) senza spese e in tempi certi. Una riscrittura delle norme già contenute nel testo originale, infatti, recepisce per intero la direttiva Ue in materia e chiarisce che le sanzioni amministrative già previste dal Testo unico bancario per dirigenti e dipendenti per altre violazioni, si applicheranno anche a chi non rispetta le nuove misure.