Disoccupazione e crisi: sono 471 mila i posti di lavoro in fumo

Pubblicato il 10 Ottobre 2009 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

La crisi ha bruciato finora 179.000 posti di lavoro. E da qui alla fine, ne andranno in fumo altri 292.000. È questa la stima della Cgia di Mestre secondo cui «l’uscita definitiva dalla crisi avverrà, molto probabilmente, solo a partire dal 2011. Infatti, se quest’anno la crescita economica nel nostro paese segnerà un -5% circa, nel 2010 si dovrebbe attestare attorno al +0,7%. Solo a partire dal 2011 la previsione di crescita del Pil, presentata nelle settimane scorse dal Ministero dell’Economia, sara’ del 2%. Incremento che si dovrebbe confermare anche nel 2012 e nel 2013».

Alla luce di queste previsioni, da qui alla fine dell’anno prossimo quanti posti di lavoro (ULA) perderemo? Ad abbozzare una risposta ci ha pensato la CGIA di Mestre. «Dalla metà di quest’anno sino alla fine del 2010 – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – noi stimiamo che questa crisi economica ci fara’ perdere altri 292.200 posti di lavoro portando il tasso di disoccupazione nel 2010 a toccare l’8,8%. Complessivamente alla fine del 2010 i senza lavoro saranno quasi 2.204.000. Dalla meta’ del 2008, inizio della crisi, sino alla metà di quest’anno ne abbiamo già persi 179.000. Pertanto, ipotizziamo che i senza lavoro, vittime di questa crisi epocale, dovrebbero attestarsi, alla fine di questo ciclo economico, sulle 471.200 unità».

Dati sicuramente preoccupanti, sottolinea la CGIA, ma meno drammatici di quelli registrati in Spagna, in Francia e in Germania. Infatti, secondo le previsioni della Commissione Europea mentre l’Italia registrerà una disoccupazione media nel 2009 dell’8,5%, il tasso di disoccupazione della Spagna toccherà quest’anno il 17,3%, quello della Francia il 9,6% e quello della Germania l’8,6%.