Ocse: “La disoccupazione aumenterà, riforma lavoro riduce effetti nefasti”

Pubblicato il 10 Luglio 2012 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – La crisi che sta percorrendo l’Europa è nera e probabilmente sia in Italia che nell’eurozona la disoccupazione aumenterà, colpendo soprattutto i giovani. Da noi però la riforma del lavoro potrebbe “mitigare gli effetti nefasti della recessione”. Questa l’analisi dell’Ocse nel suo ultimo rapporto sulle prospettive dell’occupazione, presentato a Parigi.

”L’Italia é stata colpita duramente dalla crisi ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare” si legge nel rapporto. ”La recente recessione – scrive l’Ocse – ha colpito duramente l’economia italiana, il cui prodotto interno lordo è diminuito fortemente all’apice della crisi nel 2009. Dopo una breve ripresa, le previsioni Ocse di maggio 2012 prevedono che il Pil italiano scenda ulteriormente nel 2012 e che rimanga pressoché invariato nel 2013”. Di conseguenza, conclude l’organismo internazionale con sede a Parigi, ”dopo un temporaneo miglioramento all’inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10% in maggio e si prevede che continuerà a aumentare nel 2013”. Non va molto meglio all’eurozona che tocca il record di disoccupazione con una punta dell’11,1% a maggio 2012, un dato mai registrato prima”.

In Italia il costo occupazionale della crisi ”non è distribuito in modo uniforme – scrive ancora l’Ocse – Sono stati soprattutto i giovani e i lavoratori meno qualificati a perdere il lavoro”. Un modo per migliorare però c’è e l’Ocse lo individua nella riforma del lavoro di Elsa Fornero tanto che invita il nostro Paese ad attuarla in tempi rapidi: ”E’ probabile – questa l’analisi – che la recente riforma del mercato del lavoro riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni”.

In primo luogo, secondo l’Ocse, ”una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali”. Secondo, prosegue l’organismo con sede a Parigi, ”la riforma estende la copertura dell’indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori e ne aumenta moderatamente la somma, riducendo così i costi sociali legati ad un aumento della disoccupazione”.

”Da molti anni – ricorda l’organismo – l’Ocse sollecitava l’Italia a intervenire sul proprio sistema di ammortizzatori sociali e le stime dell’Organizzazione suggeriscono che la riforma aumenterà notevolmente il livello dei sussidi di disoccupazione relativamente al reddito precedente la perdita del posto di lavoro”. E ancora: ”Si tratta di un ottimo primo passo ma che necessita di essere accompagnato da una efficace strategia di attivazione fondata su una più chiara distinzione di compiti tra il governo centrale e le autorità regionali, e ispirata al principio per il quale i lavoratori si impegnano a cercare attivamente un lavoro o a partecipare a corsi di formazione in cambio dei sussidi e, in caso di inadempimento, sono soggetti a sanzioni”.