Lavoro, la porta sbarrata. 300 mila posti persi, flop apprendistato

Pubblicato il 6 Febbraio 2013 - 10:03| Aggiornato il 3 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Lavoro, la porta sbarrata. Peggio dei dati forniti dall’Istat sulla disoccupazione, 300 mila posti persi da luglio a dicembre e tasso salito all11,2%, ci sono solo le disperanti previsione di qui ai prossimi mesi. Banca d’Italia ci dice che il numero di opportunità si andrà ancora restringendo, la domanda di lavoro è data in flessione nei prossimi mesi: il tasso di posti vacanti, già basso, si è ancora ridotto da 0,7 a 0,5 per cento per quanto riguarda le posizioni lavorative attive nel terzo trimestre. UnionCamere e Ministero del Lavoro stimano che “nei primi tre mesi del 2013 (da gennaio a marzo, cioè) le imprese dell’industria e dei servizi hanno previsto di rinunciare a 80.200 posizioni” (Il Sole 24Ore).

Si naviga a vista, spaventati dalla congiuntura internazionale, confusi dalle nuove regole. In questo senso, la Riforma Fornero, cui sarebbe difficile gettare la croce, non aiuta. I criteri più rigidi imposti all’accesso al mondo del lavoro, hanno di fatto sbarrato la porta alle nuove entrate. Va menzionata però la circostanza per cui gli imprenditori, a fronte di costi più alti e condizioni più rigide poste dal mercato del lavoro sulla flessibilità in entrata, decidono più di chiudere che tornare a investire. Non incoraggiano, piuttosto funzionano da deterrente, i vincoli sui contratti a progetto, su quelli a termine. Caso emblematico  l’apprendistato. Nelle intenzioni sarebbe dovuto diventare la fattispecie contrattuale principe per l’ingresso dei giovani, la “via maestra” diceva Fornero..

Ebbene, paradossalmente, nel secondo trimestre 2012, subito prima della sua introduzione, se ne facevano di più di quanto stimato per il primo trimestre 2013. A confronto ci sono numeri mortificanti (rispetto alle ambizioni iniziali): 10 mila 300 contratti di apprendistato, contro gli 8.800 programmati fino a marzo. Gli estensori della riforma, e ovviamente non solo loro,  si aspettavano molto, ma molto di più: il Sole 24 Ore ricorda come 8.800 sia appena il 3,9% dei flussi in ingresso programmati totali nel periodo.