Donne d’impresa, Angela Caputi e il futuro della moda: sarà quel che sarà io non lo saprò mai

Donne d'impresa, Angela Caputi e il futuro della moda: sarà quel che sarà io non lo saprò mai, le conquiste delle donne sono sempre molto difficili

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 25 Dicembre 2022 - 17:26 OLTRE 6 MESI FA
Donne d'impresa, Angela Caputi e il futuro della moda: sarà quel che sarà io non lo saprò mai

Donne d’impresa, Angela Caputi e il futuro della moda: sarà quel che sarà io non lo saprò mai

Donne d’impresa. Giuggiù di Angela Caputi, top dell’artigianato artistico fiorentino. In onore di Jeff Koons la famosa mostra che ha fatto storia a Palazzo Strozzi a Firenze, Angela Caputi ha realizzato la linea “Shine” che prende il nome dalla stessa mostra.

Un omaggio di creatività tutta speciale che questa stilista della  bigiotteria  preziosa ha  fatto allo stile  “neo pop” dell’artista americano. Con un gioco di tre colori, l’oro il magenta ed il blu, che danno vita alle forme stilizzate di scoiattoli, cuori, orsacchiotti e fiori ha creato dei piccoli capolavori artistici apprezzati in tutto il mondo.

E non poteva che essere lei, la famosa designer fiorentina Angela Caputi, che continua a fare storia con i suoi preziosi bijoux che possiamo trovare nelle belle vetrine dei negozi di Firenze, Milano, Parigi, Lugano e persino nella “Galerie Radetzky” di Vienna. Tanti i premi e i riconoscimenti ricevuti negli anni a livello nazionale e internazionale, fanno la storia della sua “bottega creativa” che nasce già dal 1975 a due passi dal Ponte Vecchio, nello storico palazzo seicentesco chiamato “Palazzetto Medici”.

La sua arte è entrata a buon diritto anche nei più importanti musei del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museo degli Argenti e la Galleria del Costume di Firenze.  Solo Angela Caputi poteva dare preziosità e vita ai suoi monili di materiali “poveri”, come le resine plastiche, con una creatività così esclusiva in quello  stile unico che la rendono riconoscibile ovunque.

Anche a Forte dei Marmi la sua storica boutique è un’attrazione speciale per tutti  e nella stagione estiva, quando fiorentini, milanesi e tanti stranieri arrivano sulle spiagge della Versilia, è  un vero “must” andarle a farle un salutino e vedere cosa propone in vetrina,  anche nelle sue creazioni di abbigliamento casual di lusso… più di lusso che casual.

Eclettica, eccentrica, qualche volta anche fin troppo “fiorentina” nelle sue battute taglienti, nasconde però un cuore grande e sensibile, soprattutto per le questioni sociali e culturali che da sempre la vedono coinvolta in prima linea per fare del bene.  Da anni Angela Caputi appartiene ad AIDDA Toscana.

Innovativa e con un pensiero sempre giovane, rivolto al futuro Angela Caputi è e rimane un esempio di fiorentinità e di made in Italy che tutti ci invidiano. 

Come ha potuto mantenere una vena creativa, sempre così innovativa e speciale, che sembra precedere i tempi della moda, italiana e nel mondo?

Credo che la vena creativa, se uno la possiede, non sparisca mai, ti segue sempre. Ovviamente va coltivata e per quanto mi riguarda mi piace essere aggiornata e seguire quello che accade nel mondo; negli anni poi ho imparato a seguire attentamente l’aria che si respira che secondo me ben identifica quelle che saranno le tendenze future.

Tempi di guerra. Quale la responsabilità di chi fa impresa anche in mezzo a tante difficoltà?

I tempi sono molto cambiati e i corsi e ricorsi non sono quelli di una volta; il tempo scorre velocissimo e bisogna stare attenti perché non si può tornare indietro.

Chiaramente le responsabilità di chi fa impresa sono tantissime e per le piccole imprese è sempre più difficile non essere inghiottiti dai grossi pesci che sono veramente ingordi, ma per quanto mi riguarda faccio del mio meglio!

Anche la moda descrive significativamente i tempi che viviamo. Oggi decisamente esiste un lusso che si maschera di casual e, al contrario, un casual che più casual non si può, al limite del trasandato. 

La moda è una forma di cultura che si trasforma di volta in volta a seconda dei tempi che viviamo, ci sono momenti in cui si sconfina nell’artistico o nel revisionismo più acuto come in questo momento in cui molti si rivolgono agli anni ’80. Ma la moda è sempre in fermento ha la possibilità di prevedere quello di cui abbiamo bisogno.

Da sempre lei è solidale con il pensiero che lega tutte le donne ai problemi più significativi che ci coinvolgono e in particolare contro la violenza.

Le conquiste delle donne sono sempre molto difficili, basta vedere quanti Paesi hanno ancora molto da fare. Il nostro futuro non dipende sicuramente dal fatto che il nostro premier sia uomo o donna ma dai momenti che viviamo che spesso ci fanno essere più egocentrici ed egoisti. La linea rossa che accomuna le donne è comunque sempre presente.

Dal 1975 Giuggiù di Angela Caputi: quale sarà il futuro della sua scuola di creatività e innovazione della moda?

In ogni attimo della mia vita ho fatto come “Pollicino” ho sempre lasciato qualche stimolo per qualcuno, in particolare per i giovani anche solo un sorriso… sarà quel che sarà io non lo saprò mai.