Donne d’Impresa: Franca Audisio Rangoni è la Signora Gibaud, in azienda preferisce il “merito” al “genere”

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 5 Dicembre 2021 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Donne d’Impresa: Franca Audisio Rangoni è la Signora Gibaud, in azienda preferisce il “merito” al “genere”

Donne d’Impresa: Franca Audisio Rangoni è la Signora Gibaud, in azienda preferisce il “merito” al “genere”

Donne d’Impresa:  Franca Audisio Rangoni, presidente e ad di  Dual Sanitaly S.p.A. È la “signora Gibaud”. Così la chiamano tutti.

Da oltre 60 anni – infatti – la sua azienda commercializza la famosa cintura Gibaud, oltre ad una vasta gamma di articoli, nel settore della salute e benessere. Nominata nel 2014 cavaliere del lavoro, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata anche – dal 2011 – Presidente nazionale di Aidda per ben due mandati.

Sempre cordiale, disponibile e sorridente. Una signora appassionata del suo lavoro e dell’azienda dove opera insieme ai suoi due figli, laureati in scienze economiche. L’idea della cintura Gibaud, nasce – e non a caso – da quel forte mal di schiena di suo padre Eugenio Audisio.

Durante un viaggio in Francia scoprì da un farmacista la “magica cintura” che avrebbe poi risolto il suo fastidiosissimo problema.

Proprio per questo, naturalmente, papà Eugenio investì sul prodotto che diventerà il cavallo di battaglia della sua azienda che aveva ottenuto comunque  l’esclusiva per commercializzazione e produzione della cintura in Italia. 

Tutti i prodotti, sottolinea Franca Audisio – sono da sempre – venduti esclusivamente in farmacie e parafarmacie, sanitarie e ortopedie. Per garantire ai clienti un servizio di consulenza il più possibile professionale e di qualità.

Negli anni l’azienda, nata a conduzione familiare si è mantenuta tale consolidandosi però in innovazione e ricerca dei prodotti. L’ingresso in azienda di alcuni manager ha comunque potuto incrementarne l’internazionalizzazione.

A proposito della “parità di genere”, Franca Audisio Rangoni ha sempre cercato di premiare il “merito” più che il “genere”.

E comunque in azienda – dice – c’è anche una buona e valida percentuale di donne.

Apprezzata per il suo stile, sobrio e pragmatico, oggi la Signora Gibaud, ama viaggiare, dedicarsi all’arte e ai vari problemi sociali ed imprenditoriali che coinvolgono le amiche imprenditrici di AIDDA. Il cambio generazionale in azienda, avvenuto con molta naturalezza e con rinnovato successo ha trovato e trova ancora in lei  quel solido punto di riferimento che per la sua esperienza, rimane comunque valido per tutti. Questo  anche perché Franca Audisio ha sempre cercato di valorizzare i suoi collaboratori, premiando la loro fedeltà e professionalità, dando loro ampio respiro, ed esaltando sempre chi, come lei lavora in azienda più per passione che per interesse.

“Essendo state tra le aziende sempre aperte durante il Covid – afferma – abbiamo concordato con tutti i collaboratori delle priorità condivise: la salute, il lavoro, le esigenze familiari. Siamo riusciti in tal modo a mantenere il giusto equilibrio, cosa non sempre facile soprattutto in questo periodo di incertezza e grande stress per tutti”.

Le difficoltà per le donne al comando

Da molti anni Franca Audisio sperimenta, con successo e sulla propria pelle, le difficoltà di essere al comando di un’impresa sfatando così anche i pregiudizi ed i tabù tipici di suo padre che in azienda, avrebbe tanto desiderato di avere – diceva – insieme a lei e alla sorella anche un “uomo di famiglia”. Cosa consiglierebbe oggi alle giovani donne che vogliono diventare imprenditrici? Sorride ricordando l’espressione un po’ antica e troppo maschilista de padre e continua del padre e continua:

“ Alle giovani che vogliono diventare imprenditrici – dice –  occorre sicuramente mantenere sempre il proprio ruolo femminile, anzi valorizzarlo, quindi  non voler diventare maschietti, imitandoli spesso goffamente, a discapito della propria natura femminile,  ma neppure recitare il ruolo della “femme fatale”.

È dura ma alle donne dico: non cedete mai

Consiglia inoltre di seguire sempre e comunque  i propri sogni e i propri talenti per impegnarsi con determinazione al raggiungimento dei propri obbiettivi. Un attimo di silenzio e poi continua:  “Sarà dura ma  bisogna cercare di non cedere mai”.

Questo il messaggio della sua filosofia di vita e di lavoro, spesso condiviso da tante socie che l’hanno vista per ben 6 anni alla guida di Aidda nazionale. Molte volte Franca anche durante la sua presidenza ha sottolineato che le donne non devono imitare gli uomini, ma valorizzare le notevoli qualità che molte di loro hanno e che invece mancano a tanti uomini di potere. La pazienza, per esempio, la lungimiranza, il saper gestire le situazioni più complesse con estrema diplomazia e non ultima l’umiltà.

Infine le abbiamo ancora chiesto come potremo aiutare la condizione femminile che oggi  in Afghanistan sta tornando in uno stato di buio Medioevo e di profonda ignoranza, oltre che di violenza.

Come al solito ermetica, e forse anche troppo pessimista, ma sicuramente molto concreta, ci risponde che questo  è un tragico argomento, purtroppo, perché  Franca ritiene che per tutti noi sia molto difficile proporre qualcosa di realmente fattibile per cambiare la situazione di queste donne condizionate da una mentalità e da una storia così profondamente lontana dalla nostra cultura. Dobbiamo cercare di non dimenticarle  – aggiunge – per quanto ci sarà  possibile farlo.

L’ultima domanda per un argomento così discusso oggi: l’impresa sostenibile. Cosa significa questo concetto tanto in voga per la vostra azienda?

“Cercando di immaginare cosa poter dire  su questo argomento, mi sono resa conto  – co0nclude  – che per noi la nostra è  un’ impresa sostenibile da sempre. Giorno dopo giorno nel corso degli anni abbiamo percorso la via della “sostenibilità”:  è pur vero che solo l’attualità ha fatto emergere quante sono state le continue scelte positive. Ritengo che le donne imprenditrici, quelle di AIDDA in particolare, abbiano una sensibilità rara che applicano spesso nella loro azienda che le rende lungimiranti  e al passo con le difficoltà dei tempi che stiamo affrontando con indubbia fatica ma con altrettanta forza e resilienza”.