Donne d’impresa: per Giorgia Sartini il discount è una vocazione, per il Todis del padre non è diventata avvocato

Donne d'impresa: per Giorgia Sartini il discount è una vocazione, per il Todis del padre non è diventata avvocato, una storia di successo e promesse per il futuro

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 23 Ottobre 2022 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA
Donne d'impresa: per Giorgia Sartini il discount è una vocazione

Donne d’impresa: per Giorgia Sartini il discount è una vocazione

Donne d’impresa: Giorgia Sartini titolare di Todis discount alimentare, supermercati dei Castelli Romani in provincia di Roma.

È anche un avvocato mancato, per scelta. Infatti, così si presenta: “Sono Giorgia, ho 36 anni e sono cresciuta a pane e supermercato. Sin da piccina ho sempre seguito il mio papà che dapprima come direttore poi come titolare ha dedicato la sua vita a questo settore.

Nonostante gli studi giuridici e la specializzazione in diritto di impresa, nel 2017 ho iniziato  anch’io questo percorso di imprenditoria che ormai è diventata anche la mia passione più grande. C’è una canzone di Venditti in cui si parla degli amori che non finiscono, “fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Per me è stato cosi: la mia gavetta l’ho iniziata all’età di 16 anni, come semplice addetta alle vendite”.

L’abbiamo contattata perché Giorgia Sartini è una delle più resilienti imprenditrici che ha superato da 10 e lode il periodo di crisi ante, durante e post Covid. Facendo prevalere sempre e comunque, nonostante i tempi bui, l’ottimismo, la tenacia e il rispetto delle regole. Grande sostenitrice della lotta al “gender gap”  Giorgia Sartini sicuramente saprà sempre più farsi ascoltare anche se, nonostante tutto e per ora, nel suo ambiente della Grande Distribuzione le donne difficilmente occupano posti apicali.

“Solidarietà e collaborazione” sono il leitmotiv della sua leadership, che sempre più le sta dando risultati significativi, nonostante questi periodi così difficili per la nostra economia italiana. Giorgia Sartini è un’appassionata del suo lavoro, in totale sinergia con il gruppo dei suoi collaboratori. È stata, infatti, anche una protagonista, generosa e sempre in prima fila collaborando con cuore e testa, alle famose raccolte alimentari organizzate con le più significative organizzazioni no-profit del nostro Paese.

Essere a capo di un discount, è una bella scuola e Giorgia grazie a questo suo “osservatorio naturale”, misura la febbre quotidiana delle nostre crisi e delle nostre “tasche” . In particolare quella che ci sta costringendo persino  a fare i conti con l’aumento del costo del pane, lievitato in pochissimo tempo in maniera assurda e inaccettabile.

Molti piccoli forni, “aziende di famiglia”, infatti, stanno chiudendo  l’attività, ogni giorno, perché costretti da questi momenti di emergenza  a fare l’impossibile e quindi a non essere più grado di affrontare le spese, le tasse e l’aumento di tutte le materie prime. Nata sotto il segno dei pesci (… tanto per citare un’altra volta Venditti), Giorgia è anche una gran bella ragazza dotata di quell’intuizione e quella sensibilità che la rendono istintivamente simpatica – oltre che empatica  – con chiunque possa avere contatto con la sua persona: dal dipendente al consumatore finale e cliente del suo discount.  

Quali le strategie che suggerisce di adottare per un discount che possa essere sempre più alla portata del consumatore di oggi, dove però qualità e prezzo devono andare di pari passo?

La vicinanza al cliente, e non faccio riferimento soltanto a un’ottica di contenimento dei costi, ambito in cui il nostro gruppo sta svolgendo un egregio lavoro, ma anche in termini di accoglienza. Il cliente, oggi, può acquistare un prodotto semplicemente con un click. Quello che, però, costituisce il carattere distintivo di aziende che operano in questo settore sono la gentilezza e la cortesia, che non si possono certamente comprare, ma che mirano al benessere della clientela a 360 gradi.

Anche lei si è tagliata una ciocca di capelli per esprimere solidarietà alle donne iraniane?

Sinceramente no, sarei falsa a dichiarare il contrario. Il taglio della ciocca di capelli rappresenta certamente un gesto di grande coraggio e nobiltà d’animo, ma non è risolutivo. Credo, perciò, che la solidarietà alle donne iraniane (e non solo) possa essere espressa anche e soprattutto interrogandosi sul perché ancora oggi accadano eventi così atroci e aberranti. 

Potremo noi donne riuscire a trovare una via di vero dialogo, contro l’indifferenza alle atrocità “delle ragioni di Stato” che sono il peggior male,  che ci affligge oggi?

Per rispondere a questa domanda, vorrei riprendere le parole di una delle donne più importanti del pianeta, Madre Teresa di Calcutta “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Credo che noi donne abbiamo dimostrato nel corso dei secoli di poter salvare il mondo, sempre e comunque, perché fa parte di noi la consapevolezza che esiste un’unica regola al posto di tante leggi, quella dettata dall’amore degli uni verso gli altri. E soltanto con l’amore, anche nel nostro piccolo, saremo in grado di sconfiggere l’odio distruttivo.

AIDDA è una vera voce che si alza per arrivare ad esprimere ed esternare la vera forza di tante piccole e medie imprese in Italia: quale il suo consiglio per le giovani imprenditrici di oggi?

Lo spirito di sacrificio. Ho avuto il piacere nonché l’onore di partecipare al 60° Anniversario di AIDDA a Torino dove ho incontrato donne che hanno segnato la storia anche economica del nostro Paese e che mi hanno incoraggiato ad affrontare con tenacia e grinta questo tortuoso percorso.

Collaborare e saper ascoltare saranno la chiave del nostro successo e solo grazie all’unione di obiettivi comuni potremmo raggiungere la nostra meritata posizione nel mondo.